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Terrorismo

Bangladesh, agguato Isis al ristorante: tra le 20 vittime anche una mamma 34enne bergamasca fotogallery

C’è anche una donna bergamasca tra le venti vittime dell’assalto jihadista messo a segno nella serata di venerdì 1 luglio in un ristorante di Dacca (capitale del Bangladesh) e neutralizzato dopo alcune ore con un blitz delle forze speciali nell’Holey Artisan Bakery.

Tra i civili uccisi – tutti stranieri, almeno nove di loro sono italiani – c’è anche Maria Riboli, 34enne originaria di Vigano San Martino ma che abitava da qualche anno a Solza, madre di una figlia di 3 anni, Linda, sposata dal 2006. La donna lavorava nel settore dell’abbigliamento e pare che si trovasse in Bangladesh per motivi di affari.

Secondo quanto ricostruito,  sembra che la 34enne fosse seduta a un tavolo del bar con altre cinque persone quando i terroristi hanno fatto irruzione nel locale.

E’ successo tutto intorno alle 21:20 ora locale (le 17:20 in Italia). Dopo aver ucciso due poliziotti, i terroristi hanno preso in ostaggio almeno venti persone, fra le quali sette italiani.

Oltre un centinaio di uomini del Battaglione di azione rapida hanno assaltato il ristorante, dove si erano asserragliati dai sette ai dieci terroristi. Le teste di cuoio nella notte avevano cercato di trattare con loro, ma senza risultato.

Un sito legato all’Isis, Amaq, che aveva già pubblicato la rivendicazione del Califfato all’attacco, ha diffuso foto di presunte vittime all’interno del ristorante: cinque o sei cadaveri di donne e uomini per terra, in pozze di sangue, fra i tavoli con ancora i resti della cena. L’attacco delle teste di cuoio è durato una decina di minuti, durante i quali si sono sentiti spari ed esplosioni.

La polizia ha salvato 18 ostaggi, ucciso 5 terroristi e ne ha arrestati altre 2. Nel ristorante sono stati trovati diversi cadaveri, non si sa se di terroristi o dei loro prigionieri.

Gli ostaggi soccorsi sono stati portati in ospedale. Chi sapeva recitare versi del Corano – hanno raccontato alcuni ostaggi – è stato risparmiato dai jihadisti, gli altri sono stati torturati e poi uccisi con ferite mortali da un’arma da taglio. Al termine dell’attacco, le ‘teste di cuoio’ bengalesi hanno bonificato l’area del ristorante.

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