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Economia

Time Esperia Industrial Museum: un centro polivalente tra scuola, impresa e territorio fotogallery

Il primo museo scolastico della provincia di Bergamo, acronimo di Tessile, informatica, meccanica, elettronica ed elettrotecnica.

L’inaugurazione sabato 11 giugno del Time – Esperia Industrial Museum è stata una festa partecipata, con i numeri delle grandi occasioni.

Docenti, studenti, autorità civili e religiose, dirigenti di aziende leader del territorio, responsabili del Miur, dopo un originale “taglio del nastro” virtuale sottoforma di videoclip, hanno alternato la loro voce in un confronto aperto e propositivo sulla scuola e sull’imprenditoria contemporanee. Il tema di una didattica sempre più interattiva e laboratoriale si è incrociato a filo doppio con quello delle dinamiche produttive e industriali del Paese.

Al centro della riflessione, la filiera formativa come investimento sul futuro in termini di orientamento, di competenze interdisciplinari, di crescita del capitale territoriale. E, naturalmente, l’Esperia e il TIME come punto di partenza e perno di un sistema scuola-impresa che nella Bergamasca si è sviluppato in forme particolarmente virtuose. Tanto che la nostra industria manufatturiera – è stato ricordato – è la seconda d’Europa.

Il TIME, primo museo scolastico della provincia di Bergamo, a dire il vero non vuole essere un museo. Con l’inaugurazione dei primi 650 mq, destinati a crescere fino a 4000 mq sfruttando l’area degli shed (l’antica struttura modulare che preesiste da un secolo), il rinnovato contenitore architettonico è un ambiente polivalente, giovane e accattivante, con una parte espositiva, una convegnistica, una laboratoriale di imminente realizzazione. Un dispositivo culturale tout-court, insomma, per progettare il futuro ripartendo dalle conquiste del passato. Una formula che ha riscosso il plauso del dirigente tecnico-ispettivo del Miur Antonio Scinicariello, con l’augurio che “lo studente sia sempre più protagonista del processo di apprendimento”.

“Sono spazi aperti alla ricerca e alla sperimentazione – ha sottolineato il dirigente scolastico Imerio Chiappa, senza nascondere l’emozione per il risultato raggiunto – sono pensati per i ragazzi e per la didattica ma anche come luogo di interazione con la città: a settembre ospiteremo il Pmi day (giornata delle piccole medie imprese di Confindustria, ndr), una mostra convegno sulle figure femminili in azienda, nel lavoro e nella storia, e anche Bergamo Scienza”.

Il concept innovativo di TIME è stato apprezzato dalla dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale Patrizia Graziani proprio per il suo “duplice canale, storico didattico e interattivo progettuale”, in grado di tramandare le conoscenze “ma anche di aiutare i giovani a interpretare e decifrare il mondo per costruire quello che verrà”.

Anche il sindaco Giorgio Gori, ricordando che “gran parte della classe dirigente del territorio si è formata all’Esperia” ha espresso la sua riconoscenza per chi ha realizzato il progetto “con una visione complessiva della comunità e del suo sviluppo”, e ha individuato nell’Esperia, nell’Istituto Natta e nel Kilometro Rosso “una triangolazione che porterà buoni frutti”.

Una sfida su cui hanno puntato i molti fautori di TIME, in primis il presidente dell’Associazione ex allievi, Alessandro Gigli: “Il futuro appartiene a persone con conoscenze diverse che progettano insieme qualcosa di nuovo, è il principio della Cross Fertilization: questo museo che collega il tessile, la meccanica, l’informatica, l’elettrotecnica permette di crescere nelle idee e nell’innovazione”.

“Contaminazione, condivisione, passione” sono le linee guida per un efficace dialogo scuola-lavoro secondo Ercole Galizzi, presidente di Confindustria Bergamo, che – cifre alla mano – riconosce nei percorsi di alternanza non solo un obbligo di legge ma una vera opportunità per le imprese e il territorio.

Alla voce di due studenti, Sebastiano Goggia presidente della consulta studentesca della provincia, e Chiara Roncalli della classe 4a indirizzo tessile che ha partecipato al progetto ministeriale STEM (per il potenziamento della cultura scientifica), ha dato riscontro l’intervento dell‘onorevole Pia Locatelli che ha portato la propria esperienza di parlamentare e di imprenditrice attenta a promuovere la trasversalità delle competenze e il superamento del divario di genere in ambito tecnologico.

La lectio magistralis del rettore dell’Università di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini, ha tracciato un significativo excursus storico tra rivoluzioni industriali, specificità locali e necessità di trend di lungo termine, con l’avvertenza di concedere oggi ai giovani delle priority per non metterli nella condizione dell’ “attesa del Principe Carlo” d’Inghilterra , il quale “potrebbe divenire re all’età in cui il re di Spagna ha abdicato”.

In chiusura sono stati assegnati i riconoscimenti agli studenti e al personale della scuola da parte dei rappresentanti delle associazioni genitori ed ex allievi, da Roberto Sestini (Comitis) e dai dirigenti delle imprese Brembo, Gewiss, Lovato Spa. Di particolare significato i premi agli studenti che hanno ideato il logo del museo: primo classificato Nadir Borlini, secondo Diego Rottoli, terzo Lorenzo Ghirardi. Targhe di merito per il layout del museo ai docenti Valentina Persico e Stefano Scandella, per l’organizzazione e realizzazione degli spazi ai collaboratori dell’ufficio tecnico Franco Mirmina e Tiziana Chiacchiera della segreteria di dirigenza, e per gli interventi artistico-tecnologici alle rappresentanze degli studenti dei gruppi “murales”, “fotografia”, “sito mobile”.

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