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La risposta

L’Associazione Forense al praticante avvocato: “A Bergamo c’è un protocollo che tutela i diritti”

Dopo Ermanno Baldassarre, anche il presidente dell'Associazione Forense di Bergamo interviene in merito alla lettera pubblicata da Bergamonews nella quale un giovane praticante aveva denunciato la situazione spiacevole che lo ha costretto ad abbandonare la pratica forense.

Dopo il presidente dell’Ordine degli avvocati Ermanno Baldassarre, anche Franco Uggetti, presidente dell’Associazione Provinciale Forense di Bergamo, interviene in merito alla lettera del giovane praticante pubblicata da Bergamonews (LEGGI QUI) con la quale un ragazzo aveva denunciato la situazione spiacevole che lo ha costretto, dopo mille sacrifici, ad abbandonare la pratica forense.

“Credo che la maggior parte dei colleghi tratti con riguardo i praticanti – commenta Uggetti – ma non è certo la prima volta che un giovane apprendista segnala la sua insoddisfazione”.

Motivo, quest’ultimo, che ha spinto l’Associazione Provinciale Forense e i suoi iscritti (circa 600, ndr) a predisporre un protocollo di tutela in favore dei diritti e dei doveri dei giovani praticanti e degli avvocati che devono seguirli durante il periodo del tirocinio.

Il protocollo in questione è stato sottoscritto di recente, nell’aprile 2016: “In primis abbiamo regolamentato il problema del compenso – spiega Uggetti -. Nel protocollo è stata individuata una retribuzione minima di 500 euro più il riconoscimento delle spese sostenute dal praticante. Inoltre, se quest’ultimo porta della nuova clientela, avrà diritto ad una compartecipazione ai proventi delle pratiche gestite insieme allo studio. Il tutto a fronte di un impegno di almeno 30 ore di lavoro settimanali”.

Il protocollo di Bergamo non avrebbe al momento eguali in altre province d’Italia, e parte dell’Associazione Forense ha già proposto di adottarlo anche a livello nazionale.

 

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