Una lettera indirizzata ironicamente al presidente del Consiglio “non eletto” Matteo Renzi per chiedere il rimborso di 8,50 euro, costo di un antinfiammatorio: è quella scritta dal contestatore del Teatro Sociale che sabato 21 maggio aveva chiesto al Premier di andarsene dalla struttura di Città Alta.
“Basta con la politica spettacolo” aveva urlato il contestatore approfittando di un momento di silenzio tra l’intervento del sindaco di Bergamo Giorgio Gori e quello, attesissimo, di Matteo Renzi: una frase alla quale era seguita l’insinuazione dell’appartenenza alla “destra” del presidente del Consiglio.
Una voce fuori dal coro che si era distinta chiaramente e che gli altri spettatori hanno provato a zittire, fino all’intervento della sicurezza: a due giorni di distanza ecco recapitata la lettera di rimborso spese per il farmaco antinfiammatorio assunto dopo essere stato trascinato fuori dal Teatro Sociale dal personale addetto alla sicurezza.
Una lettera che contiene non pochi elementi a sostegno della propria tesi, quella dell’appartenenza alla destra, già espressa dal palchetto del teatro.
Alla provocazione del contestatore Renzi aveva replicato “col sorriso”: “Se qualcuno fuori da qui o infiltrandosi qui pensa che ci toglierà il buonumore di questa campagna referendaria ha totalmente sbagliato destinatario”.
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