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La rivelazione

Le lettere hot di Massimo Bossetti alla detenuta Gina

“Cara Gina, spesso di notte ti penso. Non sai quanto mi piacerebbe venire lì da te, nella tua cella. Devi sapere che ci tengo tantissimo al mio corpo. Sai, sono depilato”. E’ solo una parte delle lettere scritte da Massimo Bossetti, dalla sua cella del carcere di Bergamo, a Gina A., detenuta nello stesso penitenziario con una condanna per truffa.

Come emerso durante una delle ultime udienze del processo a carico del presunto killer di Yara Gambirasio, Bossetti e Gina hanno iniziato a scriversi nel 2015. Dopo averle lette, il pm Letizia Ruggeri, che al processo rappresenta la pubblica accusa, aveva chiesto che venissero messe agli atti cinque di queste 40 lettere, dal contenuto piuttosto spinto e con chiarissimi riferimenti sessuali.

Le lettere, pubblicate mercoledì 4 maggio dall’ultimo numero del settimanale Giallo, rappresenterebbero dei documenti importanti per l’accusa perché, secondo il pm Ruggeri, rimanderebbero alle ricerche pedopornografiche fatte con il computer di casa Bossetti. I testi di queste cinque lettere, scritte dall’imputato, contengono infatti riferimenti espliciti a “genitali femminili completamente depilati”.

ALCUNI PASSAGGI DELLE LETTERE PUBBLICATE DA GIALLO

“Gina, parla e confidati se vuoi, dì tutto quello che vuoi o sapere su di me e io farò altrettanto… – scriveva Bossetti il 14 dicembre 2015 -. Tra due amici non ci sono segreti di nessun genere. Gina, cosa è un amico? Per me è un altro me stesso e chi guarda un vero amico in realtà e come se si guardasse in uno specchio. Non credi? Per cui io apro il mio cuore al tuo, se tu vorrai. Pure io tengo tantissimo al mio corpo: ogni giorno faccio una doccia al mattino e una alle 20 e mi cospargo sempre di crema Nivea, subito a ogni doccia, perché mi piace sentirmi morbido, idratato e profumato. È una bellissima sensazione di freschezza e pulizia”.

“…Sì, è vero, sono pochi gli uomini che si cospargono con la crema due volte al giorno… Io mi cospargo tutto il corpo… Sai sono depilato e per me stenderla è un attimo – scriveva invece il 2 gennaio scorso -. Oh, non sai quanto mi piacerebbe venire lì con te, nella stessa cella, senza avere paura che loro pensino che potremmo fare sesso… Ti confido che con quel buon profumo che ti porti sulla dolce pelle per me sarebbe dura evitare di non toccarti. In sincerità il tuo profumo mi manda in delirio, ti stringerei forte forte a me e mai ti mollerei…”.

Il 13 gennaio, il muratore scrive quest’altra missiva: “Gina, ti devo fare i complimenti, stavolta. Per la prima volta ho baciato le tue bellissime labbra. Sono stupende e belle carnose, mi piacciono davvero e le bacerei all’infinito. Grazie per questo bellissimo pensiero molto apprezzato da parte mia, ho cercato di sentire il tuo sapore delle labbra”. Ma quando parla di baci, Bossetti in realtà si riferisce al profumo che emanano le lettere che gli manda Gina, dal momento che i due detenuti non si sono mai visti di persona.

“Capisci che per me è un problema non toccarti, quanto ti desidero per averti in branda con me per abbracciarti… Ai colloqui maschili ho intravisto una ragazza con la coda bionda che continuava a fissarmi, ma io non ti conosco, come posso sapere che sei tu o qualcun’altra? Cara Gina, spesso di notte ti penso, sai che dormo pancia in giù, accarezzo l’angolo del tuo cuscino perché immagino come quando toccavo il seno di mia moglie… Ora mi immagino con te e spesso mi alzo bagnato e molto arrapato, perché sogno di fare l’amore come quando lo facevo a casa con mia moglie…”.

“Sono alto 1,70, peso 60 kg, corpo esile, carnagione chiara, amo il sole e le lampade abbronzanti, mi piace il colore che la pelle assume, adoro l’abbronzatura. La depilazione che faccio io, per intenderci una volta e per tutte, si tratta di ascelle, petto e tutto sotto. Ho subito l’operazione di ernia inguinale e mi ricordo che dopo 15 giorni di medicazione la caposala decide ti togliermi i punti e mi abbasso tutti i boxer e lei mi disse nel vedere. Gina, credimi, sono sincero perché potrebbe capitare un giorno, una volta fuori, di incontrarci e per questo ti dico che la verità prima o poi viene a galla… Niente, mi disse: ‘Bossetti, complimenti, che mazza’… Ti giuro, non voglio vantarmi, ma su questo aspetto la natura ha fatto un bella cosa…”.

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