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L'intervista

Napoli-Atalanta, il doppio ex Mondonico: “Mi sarebbe piaciuto allenare Diamanti”

Sfida impossibile quella dell'Atalanta a Napoli lunedì 2 maggio? Alberto Porfidia gira la domanda a Emiliano Mondonico, sulla panchina del Napoli nel 2000-2001 e allenatore atalantino delle cavalcate europee.

Sfida impossibile? Napoli-Atalanta, lunedì 2 maggio, chiude la 36esima giornata di campionato, poco dopo la discesa in campo della Roma, che nel frattempo potrebbe aver superato i partenopei nella corsa al secondo posto. E l’Atalanta dopo aver frenato la corsa della Roma al Comunale proverà a ripetersi al San Paolo? O le motivazioni faranno, come si dice, la differenza tra i napoletani ancora carichi e i bergamaschi ormai salvi?

Giriamo la domanda al doppio ex, Emiliano Mondonico (sulla panchina del Napoli nel 2000-2001), l’allenatore atalantino delle cavalcate europee: “Mah, quando ti confronti con un avversario che deve ancora raggiungere il suo traguardo mentre tu sei già arrivato diventa una gara dispari: non ci sono le stesse motivazioni, è vero, però la condizione in cui ti trovi ti può portare più tranquillità, non sei costretto a fare risultato. La differenza è minima e non ho mai capito se sia meglio o peggio, cioè in quale situazione trovarsi. Perché di fronte a un risultato che può essere determinante puoi sfoderare la grande prestazione o invece ti puoi far prendere dalla paura, dalla tensione. Perciò anch’io sono curioso di vedere come si comporterà l’Atalanta, anche se i valori e la classifica parlano a favore del Napoli e le motivazioni… Non so se l’Atalanta senza obblighi di risultato sia meglio o peggio, se può giocare meglio anche solo per divertirsi”.

Tra l’altro fuori casa i nerazzurri hanno sempre raccolto poco, tolta l’impresa con la Roma o il partitone a San Siro col Milan. E mancherà Gomez…

“Appunto che la sconfitta sembrerebbe un risultato quasi scontato, ma anche per questo non ci credo. Ci sono tanti motivi a favore del Napoli, però nessuno ci sta a perdere e il campionato non è finito, le ultime gare sono importanti soprattutto per quei giocatori che vogliono dimostrare se sono all’altezza o no. E quindi è l’occasione per mettere i giocatori di fronte alle loro responsabilità, sapendo che si giocano il loro futuro”.

Si parla anche di qualche possibile esordiente: per loro è davvero una buona occasione, una sfida del genere?

“I giovani non devono avere responsabilità e penso che… esordire con una sconfitta poi non è la maniera migliore. Ma penso che Reja e il suo staff sapranno gestire al meglio le risorse che hanno a disposizione. L’importante è non fare brutta figura”.

Tra i dati positivi c’è però Borriello, che è anche napoletano e ha infilato una striscia di gol.

“Una piacevole sorpresa. Si pensava che fosse un giocatore al capolinea, che si giocava le ultime chances e invece ha dimostrato di trovare la condizione e adesso è forse la pedina più importante di questa Atalanta e vorrà giocarsi qualcosa per il futuro. Quindi un giocatore che ha una motivazione in più”.

Il Napoli se l’aspettava lì, davanti alla Juve o dove?

“La Juve è più squadra… Il Napoli come la Roma ha più qualità giocatore per giocatore, a livello individuale. Il Napoli poteva giocarsi meglio le sue possibilità, è mancato nelle partite determinanti. E Sarri ha fatto un grandissimo lavoro, però in una grande squadra un allenatore deve saper apparire e reggere la tensione, cosa che Sarri… qualche volta è scivolato. Questo l’ha un po’ capito e in futuro saprà come comportarsi”.

C’è un giocatore dell’Atalanta e del Napoli che avrebbe voluto allenare?

“Diamanti è sempre stato un giocatore che mi incuriosiva: a volte mi stava sulle scatole, però a volte faceva la differenza. Un carattere particolare, uno di quei tipi da cui bisogna tirar fuori il meglio”.

Un po’ come le capitava con Morfeo?

“Beh sì… oppure per non tirare in ballo altri parlerei di una gestione moderna del Mondonico giocatore”.

Ovvio che potrebbe piacerle allenare Higuain…

“Ma quello è la ciliegina. Io penso che il bello del Napoli sono i due esterni offensivi, pensi a Insigne e Callejon e mi viene in mente che una delle Atalante più belle aveva esterni Lentini, che in questo Napoli ci potrebbe stare e Foglio, più lottatore. Insomma, anche noi non eravamo messi male. Gabbiadini? Non è né un 7 né un 11 né un 9. E’ un po’ un 9 e mezzo, ha trovato difficoltà, ha avuto le sue possibilità, ma non vedrei Gabbiadini al posto di Insigne o di Higuain. Però potrebbe giocare in coppia con Higuain come faceva Hamsik l’anno scorso”.

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