A una cinquantina di giorni dall’inaugurazione di “The Floating Piers”, la passerella galleggiante di Christo, sul Lago d’Iseo si alza il polverone sui traghetti: per molti il ponte del 25 aprile era considerato il banco di prova per eccellenza, cartina tornasole per quella che sarà la risposta del territorio e dei suoi servizi alla prevista invasione di turisti nelle due settimane dal 18 giugno al 3 luglio.
Banco di prova che, secondo alcuni, ha messo in mostra alcuni limiti: emblematico, a questo proposito, lo scatto postato su Facebook lunedì dal fotografo Nicola Chiappini che ha sperimentato sulla propria pelle l’ora di coda alla biglietteria di Sulzano per acquistare il ticket necessario a raggiungere Montisola, con il battello per Peschiera.
“Mi immagino a giugno cosa capiterà” è stato il suo amaro commento che ha anche aperto un dibattito e lasciato aperti gli interrogativi sulla capacità di reggere l’urto nei giorni precedenti e in quelli dell’evento.
Nella giornata di lunedì migliaia di turisti hanno scelto il Lago d’Iseo come meta per la gita fuoriporta del 25 aprile e le conseguenze si sono viste, oltre che alla biglietteria di Sulzano, anche sulle strade che costeggiano il lago, la Rivierasca e la Sebina Orientale, intasate dalle macchine incolonnate in particolare sulla sponda bresciana.
Per l’opera di Christo si sono mossi tutti, a partire dagli amministratori locali che hanno cercato di trovare le soluzioni migliori per non penalizzare nessuno: la Navigazione Lago d’Iseo ha aumentato la frequenza dei traghetti sulle rotte interessate dalla passerella, così come saranno più frequenti i treni per la stazione di Edolo che ferma anche a Iseo.
Due tentativi per snellire il traffico su gomma, sperando che siano sufficienti a reggere l’urto.
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