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L'analisi

Foppa, con questa voglia di lottare la finale non è impossibile

La Foppa non riesce a ripetere l’exploit di coppa e del quarto di finale con Casalmaggiore ed esce sconfitta contro Piacenza. Nel match giocato mercoledì sera al PalaNorda le rossoblù hanno ceduto alle forti emiliane in quattro set al termine di un match emozionante e di un’entusiasmante ma infruttuosa rimonta nel quarto e decisivo parziale. E proprio quella rimonta, quelle quattro palle match annullate prima di gettare la spugna, lasciano aperta ancora la possibilità di ribaltare la serie, avendo intravisto grande voglia di lottare e capacità di mettere sotto pressione Piacenza.

Certamente ora le rossoblù saranno chiamate ad una doppia impresa: vincere gara-2 e gara-3 in Emilia, iniziando dal match in programma venerdì al PalaBanca.La prestazione delle orobiche nel complesso è stata positiva, senza tuttavia aver ritrovato quei picchi di rendimento individuali e di squadra ammirati sette giorni fa. Va detto che anche l’avversaria si è rivelata di ben altra caratura e soprattutto molto più affamata della Pomì post-Champions League. Piacenza ha sfoderato grande compattezza di squadra, freschezza atletica e individualità da urlo, su tutte Meijners, autrice di una prova maiuscola in tutti i fondamentali. Concrete anche le centrali Belien e Bauer, incostante Sorokaite, partita male ma cresciuta a partita in corso anche e soprattutto dalla linea dei nove metri.

FOPPA GUERRIERA – Le ragazze di Lavarini si sono difese bene, hanno murato meglio di Piacenza (con Durisic sugli scudi) e servito con sufficiente intensità. In attacco hanno trovato Barun in una buona serata (22 punti con 38%) ma hanno faticato sia al centro (male Aelbrecht, meglio Paggi e Durisic) che in banda, dove Gennari ha viaggiato tra alti e bassi (31%) e Plak, dopo una partenza super, si è ritrovata con le pile un po’ scariche, imbavagliata nel muro-difesa ospite (spazio anche per Sylla in alcuni frangenti). In una semifinale scudetto non ci si può però fermare alla lettura delle fredde cifre ma va interpretato e valutato l’andamento del match set per set.

INIZIO ORANGE – Il primo set ha visto prevalere Piacenza soprattutto grazie alla superiorità mostrata in attacco e a muro. I quattro punti di divario (21-25) sono curiosamente coincidenti con quelli messi a terra dalla palleggiatrice Ognjenovic, con quattro deliziosi tocchi di seconda. Oppure se preferite sono stati propiziati dalle nove realizzazioni di Meijners, autrice di una sfida nella sfida con la connazionale Plak, fermatasi a sette. Nel secondo la Foppa prendeva la giuste contromisure agli attacchi emiliani (5 muri) grazie anche all’ingresso di Durisic per una spenta Aelbrecht, riceveva con 93% di positività senza errori e garantiva ampie scelte a Lo Bianco, brava a mandare in tilt il muro difesa ospite. Il risultato era la ovvia conseguenza con la Foppa padrona del set (25-18).

PIACENZA SUPERIORE – Quanto visto lasciava presagire un match in discesa per le rossoblù ma Piacenza riprendeva in mano la partita con il contributo determinante delle centrali e una ricezione imperniata sull’asse Marcon-Leonardi che non concedeva nulla, nonostante il servizio orobico si mantenesse su buoni livelli. Proprio la battuta scavava il solco decisivo con Meijners devastante in salto. Dopo aver faticato con l’opposta, Piacenza iniziava a ritrovare i colpi di Sorokaite e per il muro-difesa rossoblù, al problema-Meijners (che fin lì aveva attaccato per due) si aggiungevano degli ulteriori grattacapi, che esplodevano del tutto nella prima parte di quarto set. Sul punteggio di 10-16 prima e 14-20 poi tutto sembrava perduto ma l’ingresso di Plak, il cui turno al servizio riapriva di fatto il match (19-20) dava la scossa. Qui il match, dato ai titoli di coda, tornava in discussione e nel finale solo il grande sangue freddo di Piacenza, con giocatrici abituate ad aspre battaglie in palazzetti caldi e ostili, permetteva alle emiliane di portare a casa set e partita soffiandolo alla Foppa e ai 2001 che la spingevano dagli spalti. E complessivamente il risultato per quanto visto ci sta, va detto, anche se le differenze sono minime e non tutto è perduto per le ragazze di Lavarini.

GARA-DUE – Le rossoblù torneranno in campo quindi venerdì alle ore 20.30 al PalaBanca di Piacenza: in caso di vittoria la serie scudetto si prolungherà alla domenica successiva con l’eventuale spareggio. Nell’altra semifinale Conegliano conduce uno a zero dopo aver espugnato Modena al tie-break. Venete che sono unanimemente considerate come le grandi favorite per il titolo.

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