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L'addio

Bergamo piange Pasquale Lampugnani

Domenica 10 aprile è morto Pasquale Lampugnani, il suo impegno a Bergamo.

Originario di Legnano, si era trasferito a Bergamo, dopo il matrimonio, ed era stato assunto dal Comune in qualità d’istruttore presso il Centro per disabili di via Presolana (CSE) di Bergamo.
Passò successivamente, come funzionario, negli uffici di Piazza Matteotti e seguì, con l’allora Assessore prof. Nardari nella seconda metà degli anni ’70, l’insediamento sperimentale delle prime Circoscrizioni cittadine.

In seguito continuò la sua attività nella Segreteria del Sindaco e, ancora, come responsabile degli uffici comunali siti a piano terra dello stabile della Biblioteca Caversazzi.

Lo conobbi, all’inizio degli anni ’70, ad un’assemblea nella sede del Partito Repubblicano di Bergamo, la Sezione Carlo Cattaneo, alla quale mi ero iscritto da poco tempo, e mi venne presentato dallo storico Consigliere repubblicano bergamasco, Carlo Passerini Tosi.

Scattò immediatamente una forma empatica di amicizia tra noi.
Era un assiduo frequentatore della Sezione, partecipando attivamente alle varie discussioni e manifestazioni in quegli anni carichi di tensioni politiche e di contrasti ideologici: i caldi anni ’70.
Non volle mai assumere incarichi ufficiali nel Partito, perché, come asseriva, “la militanza spicciola é altrettanto importante quanto la rappresentanza istituzionale”. Militanza spicciola che svolgeva, in alcuni casi, anche rimettendoci di tasca propria. Non fece mai mancare il suo appassionato apporto organizzativo nelle varie tornate elettorali che si svolsero in quel periodo.

Aveva la passione per le opere, la storia e gli scritti mazziniani che raccoglieva nella sua fornitissima biblioteca personale.

Dopo il suo pensionamento si ritirò nella casa di Endine Gaiano e, in seguito alla chiusura delle varie Sezioni del PRI nella bergamasca, si dedicò, con altrettanto impegno ed entusiasmo al Gruppo Anpi locale. Collaborò alla raccolta di materiale per la casa natale di Giuseppe Brighenti, Brac, di Fanovo di Endine e per il Museo della Resistenza della Malga Lunga.
Si è spento la sera di domenica 10 aprile. Continuerà le discussioni politiche con il suo maestro, Carlo Passerini Tosi che l’ha preceduto.

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