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L'intervista

Bergamo, il comandante dei carabinieri: “Criminalità, la Bassa è la zona più calda” video

E’ alla guida del comando provinciale di Bergamo da meno di un anno, ma ha già le idee chiare su quali siano i crimini più diffusi nella nostra provincia e come contrastarli in modo efficace. Biagio Storniolo, comandante provinciale dei carabinieri, parla di vari temi legati alla criminalità in Bergamasca e di come con i suoi uomini cerca di combatterli.

L’argomento principale in questi giorni è quello del terrorismo, com’è la situazione a Bergamo e provincia?

Preciso subito che non ci sono segnali concreti di pericoli imminenti sul nostro territorio. In ogni caso dopo i fatti accaduti recentemente in Francia e Belgio, è giusto alzare il livello dei controlli. Penso ad esempio a un aeroporto come Orio, il terzo in Italia per numero di passeggeri. Poi ci sono la stazione ferroviaria di Bergamo, i centri commerciali e le fiere: tutti luoghi con grande afflusso di gente e quindi possibili obiettivi di terroristi. Per questo abbiamo aumentato i controlli e il numero di uomini, anche con corpi speciali. Questo, oltre che per contrastare eventuali malintenzionati, anche per far capire ai bergamaschi che noi ci siamo e possono sentirsi sicuri.

Spaccio di sostanze stupefacenti, come va il contrasto?

Se n’è parlato poco negli ultimi anni, ma è un capitolo su cui va mantenuta un’attenzione molto alta, sullo spaccio e su quello che ruota intorno. E’ importante capire che le organizzazioni criminali lo sfruttano per incamerare soldi da reinvestire in altre attività illecite. Spesso dietro a omicidi, anche sul nostro territorio, si nascondono motivi di droga. Negli ultimi anni è rifiorito il mercato dell’eroina, che arriva dai Balcani e ha canali meno controllati dai clan, rispetto ad altri tipi di droghe.

Dopo il caso Yara, viene data un’attenzione particolare ai minori?

Abbiamo un occhio di riguardo nei confronti delle persone scomparse, non solo minori. Negli ultimi anni, anche dopo il delitto della ragazzina di Brembate, la metodologia investigativa è migliorata. C’è una cabina di regia, la prefettura, e poi la magistratura, che coordina le indagini. Proprio l’altro giorno abbiamo ricevuto la segnalazione di scomparsa di una bambina di 9 anni a Treviglio. Nel giro di pochi minuti ci siamo mobilitati e l’abbiamo ritrovata.

Le truffe agli anziani e alle fasce deboli sono molto diffuse, quali sono i suoi consigli?

E’ un altro tema su cui poniamo molto interesse. Sono reati odiosi. Abbiamo diffuso un vademecum, attraverso le parrocchie di tutta la provincia, con alcuni consigli per cercare di prevenire le truffe. Per quanto riguarda i finti operatori delle forze dell’ordine, ricordo a tutti che noi ci presentiamo a casa sempre in divisa, e anticipati da un avviso. E nel caso di dubbi si può chiamare il 112 e chiedere se è previsto un controllo.

Gli ultrà sono uno dei temi caldi di Bergamo, cosa ne pensa?

Penso che in questa città ci sia una passione calcistica che è bellissima, che non ho mai trovato in altre zone. Riguarda tutti, donne e bambini compresi. E proprio perché è così importante, è un valore che va preservato, contrastando i soggetti che sfruttano il nome dell’Atalanta per compiere gesti che non c’entrano nulla con lo sport. Non vogliono sicuramente bene alla squadra e alla città. Devo dire che il percorso intrapreso negli ultimi anni sta portando buoni frutti, visto che sono notevolmente diminuiti gli episodi violenti.

C’è una zona della provincia più attiva a livello criminale?

La parte più sollecitata della provincia è la Bassa Bergamasca e quella lungo l’autostrada A4. Le valli sono più tranquille, nel senza che il numero di reati, rispetto al numero di abitanti, è basso. Poi c’è Zingonia, che merita un capitolo a parte perché è una zona di forte degrado. In questo senso, apprezzo l’opera dei cinque sindaci della zona, che punta al rilancio. Sono certo che Zingonia, nel giro di qualche anno, tornerà a essere vivibile. A Bergamo, la zona più delicata è piazzale Alpini, che stiamo comunque controllando efficacemente insieme alle altre forze dell’ordine. In ogni caso credo che in città e provincia ci sia un tessuto sociale e imprenditoriale forte e sano, con lavoro, denaro e servizi per tutti. Un terreno solido, su cui la criminalità fatica a mettere le radici.

Si registrano infiltrazioni mafiose nella nostra provincia?

Al momento non ci sono evidenze di questo tipo, ma la Lombardia è stata interessata da infiltrazioni. Proprio per questo non sottovalutiamo l’argomento. In ogni caso, segnali chiari non ci sono.

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