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In regione

Lotta alla corruzione, in Lombardia nasce l’Arac, Bruni e M5S: manovra mediatica

Approvata a maggioranza, con 45 sì e 29 no, dal Consiglio regionale della Lombardia da oggi ha la sua agenzia anticorruzione. È a titolo sperimentale e durerà tre anni. Dura la posizione delle minoranze: una manovra che inganna i cittadini.

Approvata a maggioranza, con 45 sì e 29 no, dal Consiglio regionale della Lombardia da oggi ha la sua agenzia anticorruzione: l’Arac. È a titolo sperimentale e durerà tre anni. L’ha voluta il presidente della Regione, Roberto Maroni, per superare i rilievi dell’Anac di Raffaele Cantone alla sua creatura, giudicata sostanzialmente un doppione.

“Sono molto soddisfatto – ha dichiarato il governatore – grazie anche a una maggioranza compattissima abbiamo ora la possibilità di fare una cosa importante che non esiste. Credo ci debba essere in tutte le Regioni un braccio operativo di Anac”.

“Sono molto soddisfatto, l’esito della votazione era quello che speravo: grazie anche a una maggioranza compattissima abbiamo ora la possibilità di fare una cosa importante e innovativa, che non esiste. Credo ci debba essere in tutte le Regioni un braccio operativo di Anac” ha aggiunto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, poco fa, lasciando l’Aula del Consiglio regionale, dopo l’approvazione del Progetto di legge per l’istituzione dell’Autorita’ regionale anticorruzione.

DURE LE POSIZIONI DELLE OPPOSIZIONI
Roberto Bruni, capogruppo regionale del Patto Civico: “Alla fine hanno deciso di andare a sbattere votando una legge raffazzonata, che nonostante le toppe dell’ultima ora rimane incostituzionale e che dà vita a un nuovo ente incompatibile con Anac. È una manovra diversiva, tutta mediatica, che inganna i cittadini perché elude il problema vero posto dagli arresti di Mantovani e Rizzi: la selezione della classe dirigente del centrodestra lombardo e del personale politico di cui Maroni si circonda”.

E aggiunge: “Hanno sbagliato tanto nei tempi e nel metodo quanto nel merito. La procedura d’urgenza dettata solo dall’affanno di tamponare gli scandali giudiziari ha strozzato ogni possibilità di un dibattito serio. Sui contenuti, è incredibile come siano stati ignorati in successione i rilievi degli uffici legislativi, il parere negativo – chiarissimo e inequivocabile – di Cantone e, oggi, le nostre pregiudiziali. La Regione non può istituire un’Authority e davvero non si capisce su quali basi Maroni pensi di avviare una collaborazione di Arac con Anac che l’ha sonoramente bocciata. Ci sarebbe da discutere anche sui requisiti dei componenti. E poi altro che organismo autonomo: Arac non ha un bilancio proprio, ogni spesa deve essere autorizzata dalla Giunta, ma di quale indipendenza stiamo parlando? Tutto ciò è davvero ridicolo”.

Infine prosegue: “Occorreva fermarsi per produrre una proposta di senso che fosse minimamente efficace – conclude Bruni -. Oltretutto il sistema dei controlli c’è già, per esempio il Comitato previsto dalla legge contro la criminalità votata in modo unanime dal Consiglio oppure l’insieme delle verifiche interne. Quello che manca è un coordinamento di queste realtà, la qual cosa non si sono affatto premurati di curare. Come non si curano di leggere le relazioni finali sugli appalti facendone conseguire concrete iniziative politiche. Certo è più comodo vendere un’operazione di facciata, per quanto vuota e illegittima”.

IL MOVIMENTO 5 STELLE: L’ARAC? UN’OPERAZIONE DI DISTRUZIONE DI MASSA
“La Maggioranza non ha approvato una legge anti corruzione, ma un’operazione di distrazione di massa utile solo a Maroni e ai suoi a cercare di ripulirsi l’immagine dopo gli arresti in regione. Se il presidente volesse davvero fare anticorruzione si presenterebbe immediatamente ai processi che lo vedono coinvolto e non usare il legittimo impedimento come Berlusconi. La legalità non è di casa in Regione Lombardia da quando sono arrivate le scope leghiste. E’ una legge pagliacciata che istituisce un ente vuoto, l’Arac, che non sta in piedi e sarà solo una ridicola e inutile sperimentazione. In Lombardia c’è già la nostra legge 17 che fa prevenzione alla corruzione, basta farla funzionare. Se Maroni vuole davvero fare anticorruzione se ne vada a casa, lui insieme agli scandali in cui i suoi uomini hanno trascinato la Lombardia ”, così Silvana Carcano, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta l’approvazione della legge per l’istituzione di Arac.

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