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Il doppio ex

Marino Magrin dice Atalanta: “Contro questo Verona si deve puntare a vincere”

Ricordate questa formazione? Ferron, Contratto, Pasciullo; Bonacina, Vertova (15’ st Bortolazzi), Progna; Stromberg, Madonna, Bresciani (39’ st Barcella), Nicolini, Caniggia. Allenatore Mondonico. Era l’Atalanta in campo a Verona, il 7 gennaio 1990, imbattuta al “Bentegodi” (finì 1-1) ma con un ricordo particolare: il primo gol da ex di Magrin (192 presenze e 40 gol in campionato con l’Atalanta) contro i nerazzurri.

Marino aveva già affrontato l’Atalanta due volte nella stagione precedente, ma la sua Juve aveva perso in casa (gol di Evair a due minuti dalla fine) e al ritorno aveva pareggiato (0-0).

Quella volta a Verona, invece… “Beh succede che l’arbitro Pezzella assegna un rigore per noi”, ricorda Magrin, intendendo naturalmente come “noi” quel Verona in cui lui giocò 85 partite segnando 4 gol e che allora schierava anche altri due ex atalantini: Prytz e Fanna. “Il bello è che a Bergamo mi dicevano Magrin tira la bomba, là mi chiamavano esperienza… Comunque il rigorista era Iorio ma lui si rifiuta e dice: io non lo tiro. E guarda me. Io? Figuriamoci se calcio io, proprio contro l’Atalanta. Così mentre noi due ci rimpalliamo la decisione, dalla panchina si sente Osvaldo Bagnoli che dice: oh allora? Che intenzioni avete, devo forse tirarlo io questo rigore? Allora ho preso il pallone e mi sono preso questa responsabilità. E ho fatto gol, in porta c’era Ferron. Per fortuna poi”, sorride Magrin “l’Atalanta ha pareggiato (con Bresciani al 38’ del secondo tempo, ndr)”.

Certo se dici Verona, per Magrin c’è una nota più piacevole, qualche settimana prima, il 10 dicembre 1989: “Giocavamo contro la Fiorentina, ricordo benissimo come se fosse oggi, perché abbiamo vinto grazie a una mia punizione, palla all’incrocio dei pali e 1-0 all’89’. Un gran gol”. E aggiunge: “Non solo. Avrei dovuto rientrare all’Atalanta dopo quel campionato, Cesare Bortolotti mi aveva dato la sua parola ma poi quella tragedia, la morte del presidente, mandò tutto all’aria”.

Ecco Marino, ma come si vince a Verona, naturalmente con l’Atalanta? “Con testa e gambe a posto, l’Atalanta può e deve puntare ai tre punti”.

La ricetta dell’ex numero dieci è molto semplice. Spiega: “Servono le giuste motivazioni. Non è una partita da prendere alla leggera: loro sono ultimi, ma Del Neri vuole terminare in bellezza e ci crede ancora. Stanno ritrovando Toni e giocano per lui, palle lunghe e quindi facciamo attenzione sulle palle alte. Detto questo, l’Atalanta è più forte e può creare grossi problemi al Verona”.

Come, con chi? La chiave è sempre quella: “Prima ci pensavano soprattutto Moralez e Gomez, adesso Gomez e Diamanti con la loro rapidità hanno tutto per mettere in difficoltà il Verona. Il Papu sappiamo quel che vale, Diamanti… il mister lo vede ogni giorno e sa come impiegarlo. Già contro il Sassuolo quando è entrato lui la squadra ha cambiato passo. Mi auguro che si ritrovi la tranquillità e la fiducia delle prime partite. E ci sarebbe tutto per farlo, visto che la classifica è buona e quindi la squadra non dovrebbe essere né preoccupata né timorosa. L’Atalanta era partita molto bene, non aveva paura di nessuno, la squadra si apriva sulle fasce, si vedeva il gioco. Certo che nelle ultime partite è mancato qualcosa soprattutto nella fase difensiva, ma secondo me i giocatori devono essere più sereni. Poi riguardo al mercato non ho capito Denis: io pensavo che rimanesse fino alla fine. Non segnava più? Ma ai bomber succede, anche Morata è stato a lungo a digiuno e poi ha ricominciato. Adesso c’è Borriello, ottimo giocatore: mi auguro che stia bene”.

Una considerazione sul Verona… “Nelle prime dieci partite è stato anche sfortunato. E’ una squadra che, se attaccata, in fase difensiva qualche errore lo fa prima o poi e quindi l’Atalanta può centrare benissimo il colpo. Non credo che vadano in campo pensando che sia tutto facile, che il Verona è ultimo. Oddio, anche un punto non lo butterei via, però l’Atalanta deve provare a vincere. E non penso che pesino le tre partite in una settimana: se fai bene, un bel risultato ti dà morale e anche la stanchezza passerebbe presto per affrontare poi al meglio l’Empoli”.

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