“Pontoglio. Paese a cultura occidentale e di profonda tradizione cristiana. Chi non intende rispettare la cultura e le tradizioni locali è invitato ad andarsene”. Non si placa la polemica sui cartelli installati a Pontoglio, paese della provincia di Brescia al confine con quella di Bergamo.
Il sindaco Alessandro Seghezzi, infatti, non farà rimuovere i cartelli apposti agli ingressi del paese come il prefetto bresciano Valerio Valenti gli aveva indicato di fare. A suo parere descrivono il territorio secondo una precisa scelta dell’amministrazione comunale. Questa la sua replica alla missiva inviatagli dalla prefettura, in cui si esprimevano perplessità sulla cartellonistica.
Nella risposta del primo cittadino pontogliese si legge: “Il Prefetto pone interrogativi solo sulla frase contenente un ‘invito all’allontanamento di per quanti non intendessero rispettare la cultura e le tradizioni locali. La frase in oggetto non contiene precetti, non contiene obblighi né divieti; è un semplice invito connesso con la frase scelta dalla giunta comunale, per descrivere il territorio”.
Il sindaco Seghezzi conclude: “Pertanto questo ufficio ritiene che non sia previsto un generale divieto di apposizione di cartelli diverso da quelli elencati dal Codice della strada, motivo per cui l’amministrazione comunale correttamente può decidere di apporre scritte ulteriori, ovviamente purché non creino pericolo e difficoltà per la circolazione stradale”. Per questo motivo, fa sapere il sindaco, essi non “saranno rimossi almeno per ora e salvo interventi di altro e nuovo genere”.
commenta