Ha tentato di incassare la polizza vita del fratello, inventandosi che era morto in un incidente stradale.
Per questo motivo C.A.D., nigeriano di 37 anni residente a Brembate Sopra, martedì 26 gennaio è stato rinviato a giudizio per tentata truffa dal giudice per l’udienza preliminare Ciro Iacomino.
L’episodio incriminato risale al 2013. Qualche mese prima il fratello dell’imputato aveva stipulato una polizza sulla propria vita del valore di 175mila euro, con la compagnia assicurativa Groupama. Unico intestatario, proprio il fratello.
Qualche mese dopo C.A.D., si era recato dal giudice di pace con due testimoni, connazionali, spiegando che il parente era morto in un incidente stradale in Nigeria e avanzando la richiesta di incassare la sua polizza vita.
L’ufficio anti-frode di Groupama, ha quindi avviato un’indagine per appurare che raccontasse la verità. Alcuni funzionari si sono recati in Nigeria, alla ricerca dell’auto che C.A.D. aveva indicato come quella a bordo della quale era morto il fratello. Risultato: inesistente.
Si sono quindi rivolti alle forze di polizia nigeriane, alla caccia di un rapporto sul presunto incidente mortale. Anche questo, introvabile.
Hanno poi contattato le agenzie funebri del posto, ma anche qui nessuna traccia del funerale e quindi della morte del nigeriano.
L’ufficio legale ha quindi deciso di denunciare l’uomo. Ad aprile prenderà il via il processo.
Se venisse appurata la messinscena, il nigeriano rischia da 1 a 5 anni di reclusione, secondo l’articolo 642.