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La recensione

Emozione, pathos e grande passione: é un “Jesus Christ Superstar” da applausi

Franco Valenzano, appassionato lettore di Bergamonews, ha seguito, al Creberg Teatro di Bergamo, lo storico musical Jesus Christ Superstar. Ecco la sua recensione.

Franco Valenzano, appassionato lettore di Bergamonews, ha seguito, al Creberg Teatro di Bergamo, lo storico musical Jesus Christ Superstar. Ecco la sua recensione.

Sono passati quasi 43 anni da quell’afosa sera di luglio del 1973. Mi trovavo a New York.

Finii in una fresca sala in cui proiettavano la prima del film “Jesus Christ Superstar” del grande regista Norman Jewinson, rappresentazione cinematografica della Rock Opera creata dai geniali Andrew Lloyd Webber e Tim Rice.

Da allora sono passati centinaia e centinaia di volte dalla bocca del mio videoregistratore, del mio lettore Dvd, i diversi supporti registrati di quel film.

Un mix magico e geniale di musiche, testi, scenografie sempre così attuale, sempre così fresco, un piano lucido che non riporta neppure il minimo velo di polvere del quasi mezzo secolo passato.

Una rappresentazione teatrale con l’unica presenza del cast cinematografico originario del mitico Ted Neeley, nel ruolo di Gesù, oggi settantatreenne, sarebbe stata in grado di offrire tante e altrettante emozioni? Questo il mio dubbio arrivando al Teatro Creberg di Bergamo, venerdì sera, per assistere alla prima delle due serate in programma.

Chiara e netta la risposta ai miei dubbi: sì, al Creberg i bergamaschi hanno vissuto una serata densa di emozioni.

Generica

Un pubblico che ha risposto in maniera massiccia al richiamo dell’Opera Rock riempiendo l’intero teatro. Un pubblico costituito prevalentemente da cinquantenni e quarantenni. Scarsa la presenza di ventenni, rigorosamente a ruota di genitori evidentemente illuminati e in grado di trasferire sensibilità per un simile elevato patrimonio artistico.

La voce di Ted Neeley riesce ancor oggi a dare spessore e credibilità al suo “Jesus”, nonostante l’età. Il resto del cast è composto da attori/vocalist tutti di nazionalità italiana. Piacevole e davvero inaspettata notizia ricevuta a posteriori, nel backstage. Così è anche per la Band che suona impeccabilmente dall’inizio alla fine.

Il calore degli applausi del pubblico ha decretato gli attori/personaggi più apprezzati. Oltre al quasi scontato Ted Neeley vanno citati: Simona di Stefano (Maddalena), Feysal Boniciani (Giuda), Paride Acacia (Hanna), Claudio Compagno (Simone), Francesco Mastroianni (Caifa).

Il livello qualitativo artistico di ognuno è davvero elevatissimo e vanno pertanto citati anche Mattia Braghero (Pietro), Salvador Axel Torrisi (Erode) ed Emiliano Geppetti (Pilato).

L’intera compagnia di Ballo è costituita da una ventina di giovani preparati e professionali. Impossibile citarli tutti.

Generica

Efficace la scenografia e la regia di Massimo Romeo Piparo, che è stato in grado di assolvere in maniera egregia al difficilissimo compito di rappresentare negli spazi ristretti di un Teatro un’Opera così complessa, gestendo i molteplici cambi di scena richiesti con tanta creatività e l’ausilio di validi ausili tecnologici.

Ottimo lavoro dell’intera Band di Musicisti che ha riprodotto l’intera Opera riportando fedelmente suoni, dinamiche e intensità.

Grande pathos e grande passione, insomma, trasmessi generosamente, a piene mani, dall’intero Team al pubblico.

Sabato sera la seconda serata in programma. Io ero ancora presente.

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