Due morti sospette sono avvenute nelle scorse settimane al Policlinico di Zingonia: due malati, una signora anziana e una persona con un tumore in fase terminale.
Ricoverate in due diversi reparti dell’ospedale, avevano però entrambe contratto la legionella.
Dopo aver constatato che i due malati erano stati colpiti da questo virus, i medici hanno iniziato le cure anche in questa direzione. Ma i due pazienti sono morti.
La situazione è stata, come da prassi, segnalata sia all’Azienta di tutela della salute (Ats, ex Asl) che alla procura per cercare di verificare da una parte se il decesso delle due donne gravemente malate sia legato in qualche modo alla legionella o al precedente stato di salute e dall’altra se al Policlinico siano sufficienti e corretti i sistemi di prevenzione per questo batterio, la cui forma più grave, quella pneumophila, è stata contratta dalle due pazienti a Zingonia.
La legionella è un genere di batterio di cui sono state identificate più di 50 specie.
Deve il nome all’epidemia acuta che nell’estate del 1976 colpì un gruppo di veterani della American Legion riuniti in un albergo di Filadelfia, causando ben 34 morti su 221 contagiati (oltre 4.000 erano i veterani presenti): solo in seguito si scoprì che la malattia era stata causata da un “nuovo” batterio, denominato legionella, che fu isolato nell’impianto di condizionamento dell’hotel dove i veterani avevano soggiornato.
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