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L'intervista

Udinese-Atalanta, Fausto Rossini: “Io dico Dea: con Reja diverte e fa risultato”

Il doppio ex Fausto Rossini si esprime sul lunch match di mercoledì 6 gennaio: “Questa Atalanta mi ha fatto un'ottima impressione, il confronto in Coppa Italia conta poco: attenzione a Di Natale, Fernandes e alle punizioni di Lodi”.

Quanto vi siete divertiti a veder giocare l’Atalanta del Vava, all’inizio degli anni Duemila? Ecco, lui, Fausto Rossini, era la torre, l’attaccante boa che faceva salire la squadra e faceva segnare. E qualche gol lo firmava anche lui, come la quasi tripletta (il primo un autogol di Maldini) nel 3-3 spettacolare contro il Milan a San Siro, anno 2003. Tre anni prima, altro 3-3 contro i rossoneri, doppietta di Doni e gol ancora di Rossini. Che non c’era, perché infortunato (è sempre stato il suo problema), qualche mese dopo, il 28 gennaio 2001, quando l’Atalanta diede spettacolo a Udine: tre gol nei primi venti minuti, con Ventola, Morfeo e Ventola. Poi l’ex Sottil, ancora Morfeo e nella ripresa Gargo per il 2-4 finale. Magari, se si potesse rifare il bis di quell’impresa, un’abbuffata di gol all’ora di pranzo…

Che ne pensa il “Rosso”?

“Mah intanto questa Atalanta mi ha fatto un’ottima impressione, ha perso col Napoli, ma credo che nessuno si aspettasse un campionato così, a questi livelli. Qual è il punto di forza? Io dico Edy Reja: ha dato serenità, la squadra gioca e diverte e fa risultato, grazie anche a un Gomez che dai tempi di Catania non si vedeva in queste condizioni, così concentrato e pronto in ogni partita”.

Quindi un’Atalanta che piace. Rossini (106 presenze, 17 gol nell’Atalanta) non ha dubbi: “Direi di sì. Tra l’altro non avrei scommesso su de Roon, invece non sarà arrivato con le qualità di Cigarini, ma l’olandese sa dare un’intensità come pochi e poi sta migliorando anche sotto l’aspetto qualitativo, a parte l’incidente di percorso, il fallo di mano col Napoli”.

Tra l’altro si arriva alla sfida friulana con “premesse un po’ strane, l’Atalanta era in un  buon momento ma ha perso in casa col Napoli mentre l’Udinese ha vinto sul campo del Torino dove è sempre difficile e se c’è un allenatore che mi piace è proprio Ventura. Perciò sarà un’Udinese gasata con un Di Natale che, titolare o no, dà sempre qualche preoccupazione: sono stato un anno con lui a Udine (14 presenze nella stagione 2005-2006, ndr) ed è uno di quei giocatori che hanno bisogno di sentire la fiducia dell’allenatore, se gioca poco si lascia andare. Ora sembra aver ritrovato l’affetto dell’ambiente e gli stimoli giusti per continuare e quindi può creare problemi all’Atalanta”.

A proposito, sugli attaccanti nerazzurri Rossini dice che… “Difficile giudicare Denis se lo vedi solo in qualche spezzone di partita, tra l’altro ha un fisico che ha bisogno di giocare, Pinilla ha iniziato benissimo e poi si è fatto male…mah sicuramente c’è competizione e a questo punto servirà per forza un altro attaccante: Moralez da una parte e Gomez dall’altra erano due punti di riferimento, tanti gol sono arrivati proprio grazie ai movimenti da una e dall’altra fascia. Ma senza Maxi bisognerà rimediare…”.

Riguardo ai paragoni tra questa Atalanta e quella del Vava, Rossini puntualizza: “Quell’Atalanta giocava a memoria perché era costruita con ragazzi che venivano al 70 per cento dal settore giovanile e in serie A davano spettacolo. Il calcio adesso è più impegnativo a livello fisico, poi c’è una cosa da dire: anche quest’anno si è vista una grande Atalanta a San Siro contro il Milan, ma la nostra del 3-3 doveva fare i conti con Maldini e Costacurta e altri campioni, non so se mi spiego”.

Tornando all’Udinese, Rossini è molto chiaro: “Loro hanno una filosofia diversa da una squadra costruita sui figli di Zingonia, c’è gente che arriva da tutto il mondo, nello spogliatoio si parla pochissimo perché non ci si capisce e… anche per questo io dico che preferisco sempre l’Atalanta. Non credo che il confronto di Coppa Italia possa essere preso come riferimento, le partite di Coppa lasciano il tempo che trovano, anzi qualche nerazzurro vorrà fare bene davanti a Colantuono. Tra i bianconeri, oltre a Di Natale, starei attento a Bruno Fernandes, a Widmer e soprattutto a non fare falli vicino all’area, non mi fido delle punizioni di Lodi”.

Partita comunque “apertissima”, che come al solito Rossini guarderà alla tivù. “Col calcio ho smesso, sto seguendo dei negozi di cosmetica che forse apriremo anche all’estero”. Dove avrebbe potuto giocare e affermarsi, uno come lui così forte di testa e capace di giocare per la squadra: “Avessi avuto la possibilità, in Inghilterra sarei andato più che volentieri, ma non ho avuto l’occasione. La Premier mi diverte, ma la guardo in tivù”.

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