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Lo sfogo

Figlio si risveglia dal coma, l’Asl chiede controlli per il contributo, la madre: “Ora basta con questa farsa”

Rosa Vigani Grena, mamma di Giorgio, il giovane che dopo 58 mesi si è svegliato da uno stato vegetativo - provocato da un incidente stradale - ora lancia un appello all'Asl: "basta mandarmi controlli, i contributi che mi date sono solamente una goccia per seguire mio figlio. Spendete meglio le vostre risorse".

Rosa Vigani Grena non è tipo che si arrende. Mamma di Giorgio Grena, il giovane che dopo 58 mesi si è svegliato da uno stato vegetativo – provocato da un incidente stradale –, ora lancia un appello all’Asl. Tutto nasce perché l’Asl dopo il risveglio di Giorgio ha inviato più volte dei funzionari per controllare l’evolversi della situazione medica del giovane e verificare se ci sono tutte le condizioni per rinnovare il contributo.

Mamma Rosa per un po’ ha retto, ora però lancia un appello. Preoccupata soprattutto per quante famiglie sono nella sua situazione e devono subire questi tipi di controlli. Inutile dire che il contributo che l’Asl versa alla famiglia Grena è solamente una goccia nel mare di risorse che servono per le cure di Giorgio.

grena giorgio

Proprio per questo motivo abbiamo deciso di darle voce, affinché il suo appello possa essere raccolto da chi di competenza e far riflettere l’opinione pubblica sulle condizioni che vivono alcune famiglie che devono curare persone come Giorgio.

Tutto nasce dopo che nell’ultimo mese il sollevatore che serve per rimuovere Giorgio dal letto si era rotto. Un banale cambio di batteria. Rosa si è anche proposta di andare a prendere il cambio all’Asl di Bergamo, se non fosse che la procedura prevede che due tecnici siano andati fino all’abitazione di Giorgio a Foresto Sparso e abbiamo portato via il sollevatore. Così da venerdì al mercoledì successivo, Giorgio è stato rimosso dal letto grazie alla forza di papà e mamma oltre che di alcune persone che lo accudiscono.

“Uno spreco immane” commenta Rosa Vigani che si fa battagliera anche sul fronte della riabilitazione. “Per ora lo Stato consente sei mesi di riabilitazione pagati, ma persone come Giorgio avrebbero bisogno tutto l’anno di cure simili. Vorrei tanto che dal Governo, dal Ministero della Salute e dal Parlamento si riflettesse seriamente sulle necessità che hanno persone come Giorgio. Servirebbe una politica più accorta e attenta alle risorse e alla loro destinazione”.

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