Gigi Buffon, il numero 1 della Juventus, negli ultimi cinque anni ha investito oltre 20 milioni di euro nella Zucchi, l’azienda tessile italiana nella quale era entrato nel 2009.
Mercoledì 23 dicembre la società attiva nella produzione e distribuzione della biancheria per la casa ha annunciato che è stata completata la sottoscrizione dell’accordo di ristrutturazione del debito bancario della società a cui hanno aderito il pool di banche creditrici composto da Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Bergamo nonché Banca Nazionale del Lavoro, Astrance Capital, GB Holding e Gianluigi Buffon. Giovanni Battista Vacchi e le varie controparti, le banche hanno ottenuto che Zucchi trasferisca 30 milioni di debito e i suoi immobili, in un veicolo ad hoc, che avrà il compito di valorizzare i cespiti di Isca Pantanelle, Notaresco, Casorezzo, Vimercate e Rescaldina, in modo da ripianare il debito esistente.
L’ingresso del portiere bianconero nel 2009 nel capitale della Zucchi era stato di un 2%, partecipazione poi salita all’11%, al 19% e infine alla quota di maggioranza del 56,3%. Dal 2011 i ricavi dell’azienda sono in calo: perdite per 40 milioni di euro circa, capitale eroso e debiti bancari oltre gli 85 milioni.
Di fronte a questi conti, Buffon si è comportato da capitano nel migliore dei modi: ha sostenuto la Zucchi – evitandone la liquidazione – con due aumenti di capitale, investendo oltre 20 milioni di euro per non lasciare senza lavoro gli oltre mille dipendenti e cercare di salvare un brand del “made in Italy”.
L’accordo di ristrutturazione del debito bancario è stata la premessa all’ingresso in Zucchi del fondo francese Astrance Capital, con un aumento di capitale da 10 milioni, che di fatto controllerà Zucchi, tramite una nuova società. Buffon rimarrà come socio di minoranza.
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