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Il processo

Yara e il dna di Bossetti, la Corte: “Indagini corrette”

Quella di venerdì 11 dicembre è stata, finora, una delle udienze più accese del processo per il delitto della tredicenne di Brembate Sopra

“Non esistono problemi di utilizzazione di file documentali sia pure messi a disposizione in una tappa successiva”.  Sono le parole con cui la Corte d’Assise presieduta dal giudice Antonella Bertoja respinge la questione di inutilizzabilità dei dati grezzi forniti dai Ris di Parma e usati per arrivare a Ignoto 1, Massimo Giuseppe Bossetti, partendo dagli indumenti di Yara Gambirasio.

Quella di venerdì 11 dicembre è stata, finora, una delle udienze più accese del processo per il delitto della tredicenne di Brembate Sopra, in cui era previsto l’esame e il cotroesame dei capitani Nicola Staiti e Fabiano Gentile, dell’unità di bilogia dei Ris.

Gli avvocati del carpentiere di Mapello hanno alzato i toni per cercare di screditare il lavoro svolto dalla Procura di Bergamo.

Claudio Salvagni e Paolo Camporini avevano chiesto le 1.300 pagine di dati grezzi sulle analisi che hanno portato prima all’individuazione del profilo genetico di Ignoto 1 sui resti della vittima, nella speranza di trovare qualche errore. Che però non hanno individuato. E’ invece venuto alla luce materiale in più, analisi più approfondite, che in ogni caso non cambiano il risultato finale del lavoro svolto. E cioè il profilo di Bossetti.

“Ci stanno prendendo in giro, e spero che anche la Corte se ne renda conto”. Il duro attacco degli avvocati del carpentiere, che hanno chiesto l’inutilizzabilità dei dati grezzi forniti dai Ris: “Dubitiamo che siano genuini – ha detto l’avvocato Claudio Salvagni -. Prima i Ris hanno dichiarato in aula che i dati erano tutti emersi, ora ne hanno aggiunti il 400 per cento in più.

Il modus operandi di questa procura – ha aggiunto – non ci permette di operare e quindi dubitiamo della validità dei dati grezzi”.

Secca la replica del pubblico ministero Letizia Ruggeri: “I dati aggiunti sono 15-18. Tutti i dati sono stati acquisiti e depositati in regolarmente e già analizzati in Cassazione, al Tribunale del Riesame, dal gip e dal gup”.

“È gravemente offensivo mettere in dubbio i dati. Sono affermazioni al limite della calunnia”, ha chiuso il pm.

La Corte nel frattempo ha respinto la richiesta della difesa sull’inutilizzabilità dei dati grezzi, così come quella sull’acquisizione dei fogli di lavoro dei Ris e della possibilità di riesaminare i reperti.

I legali di Bossetti hanno rinunciato al controesame dei due biologi dei Ris di Parma “perché non ci fidiamo”.

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