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Trasporto pubblico

Autobus, l’allarme dei gestori: senza soldi tagli drammatici

Se non verranno trovati i 28 milioni mancanti entro la fine dell'anno si dovrà procedere alla cancellazione di alcune corse.

“Prospettiva drammatica”, “tagli impossibili”, “dipendenti a rischio”. Non poteva essere più chiaro il messaggio inviato dalle associazioni che rappresentano i gestori del trasporto pubblico a Regione Lombardia. In una lettera inviata all’assessore alla Mobilità Alessandro Sorte e al presidente Roberto Maroni Asstra e Anav avvertono: dopo i tagli degli anni scorsi non c’è più nulla da razionalizzare. Se non verranno trovati i 28 milioni mancanti entro la fine dell’anno si dovrà procedere alla cancellazione di alcune corse con conseguente rischio per decine di dipendenti. Lunedì è previsto un nuovo incontro tra le aziende e la Regione per cercare una soluzione.

“Dalla nostra analisi – si legge nella lettera inviata da Asstra, Anav, associazione dei Comuni e unione delle Province a Sorte e Maroni – è emerso un quadro molto critico nel quale le (già scarse) risorse economiche sono previste in ulteriore diminuzione. Le aziende, a seguito dei reiterati tagli adottati a livello nazionale, regionale e locale, hanno esaurito i margini di riduzione dei costi, di razionalizzazione dei servizi e, in alcuni casi, eliminando i servizi nelle fasce orarie così dette di morbida. Di conseguenza, ogni prossima ulteriore contrazione di risorse non potrà che incidere sui servizi di punta, con conseguente e non più procastinabile riduzione proporzionale anche della forza lavoro che fino ad ora è stata risparmiata pur a costo di lasciare scoperti altri aspetti non meno importanti al fine della qualità del servizio come anzianità del parco rotabile”.

Non vengono risparmiate critiche anche al governo che negli ultimi anni ha tagliato miliardi di euro alle Regioni.

“In tale drammatico scenario il governo non sembra comprendere la necessità di sostenere adeguatamente questo servizio strategico per l’intero paese, garantendo gli indispensabili trasferimenti alle Regioni. Regione Lombardia inoltre non sembra destinare la necessaria attenzione al problema complessivo e alle responsabilità e funzioni che derivano dall’attuale assetto delle competenze che attribuiscono all’ente regionale un ruolo fondamentale nella programmazione, organizzazione e finanziamento dei servizi di trasporto pubblico locale.

Rinnoviamo la richiesta già precedentemente inoltrata all’assessorato, ma ora chiamando in causa in primis il presidente della Giunta, di convocare urgentemente la conferenza del trasporto pubblico locale per affrontare prioritariamente la tematica delle risorse”.

Le aziende bergamasche hanno inviato una lettera anche ai consiglieri regionali orobici per metterli al corrente della situazione attuale e ribadire la necessità di un sostegno economico.

“Questa prospettiva è drammatica – è un passaggio della missiva – e deve essere conosciuta dalla politica del territorio bergamasco poiché comporterà, se realizzata, inevitabilmente la cancellazione di significative quote di servizio extraurbano con immaginabili gravissime ripercussioni: in alcune zone infatti verrà di fatto eliminato il trasporto pubblico extraurbano, privando il territorio e i cittadini, compresi studenti e lavoratori, della possibilità di usufruire del trasporto pubblico, e costringerà gli utenti a volgersi al mezzo privato. Allo stesso modo il territorio subirà anche una conseguente diminuzione dei livelli occupazionali, stimata in diverse decine di unità”.

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