“Ricordatevi che non ci sarà più un Papa dopo questo, questo è l’ultimo”. E’ una delle frasi incriminate pubblicate sui social network da uno degli arrestati nell’ambito dell’operazione antiterrorismo scattata a Brescia martedì 1 dicembre. Sono quattro i cittadini kosovari fermati dalla polizia nei confronti di una presunta organizzazione che propagandava l’ideologia jihadista. Per la prima volta, nei confronti di una di loro, è scattata la misura della sorveglianza speciale. La richiesta è stata avanzata direttamente dal Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti.
Il blitz, in collaborazione con le autorità kosovare, è scattato contemporaneamente in alcune città italiane e in Kosovo. L’indagine che ha portato agli arresti è stata condotta dagli uomini della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, l’Antiterrorismo italiano, e da quelli della Digos di Brescia. Gli investigatori hanno ricostruito contatti e organigramma di una presunta organizzazione terroristica che, anche attraverso l’uso della rete e dei social network, propagandava l’ideologia jihadista.
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