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L'operazione

Banda delle gioiellerie in manette: a marzo volevano colpire a Bergamo

I carabinieri di Venezia hanno sgominato una banda specializzata nelle rapine in gioielleria: dopo gli arresti di marzo, quando erano pronti a colpire in una gioielleria di Ponte San Pietro, nella notte tra venerdì e sabato sono finiti in manette anche gli ultimi due componenti.

Una banda organizzata e specializzata nelle rapine in gioiellerie che operava in tutto il Nord Italia: colpi riusciti a Venezia e Udine, altri pronti nel Bergamasco, a Lodi e Pavia dove si erano già recati per dei sopralluoghi. Una banda di “trasfertisti”, tutti originari della Campania, che non si faceva scrupoli e agiva minacciando dipendenti e clienti, in alcuni casi anche sequestrati, con delle pistole: i Carabinieri di Venezia nella notte tra venerdì e sabato pensano di averla completamente sgominata, con gli arresti di N.C., 68enne di Napoli, e V.C., 60enne di Pozzuoli, che fanno seguito ai quelli già eseguiti nel marzo scorso tra le province di Bergamo e di Milano.

In manette allora erano finiti N.C., 68enne considerato il capo del gruppo criminale e arrestato in via Borgo Palazzo, R.C., 42 anni, e la fidanzata di quest’ultimo S.S., 41 anni, entrambi fermati nel Milanese: un quarto elemento arrestato il 12 marzo nella Bergamasca.

I militari del nucleo investigativo di Venezia sono riusciti a chiudere il cerchio analizzando tutti gli elementi raccolti il 3 gennaio in seguito ad una rapina in gioielleria a Stra, nel Veneziano, che aveva avuto lo stesso sviluppo di altre due attribuite alla banda, una del 26 novembre 2010 a Udine e una dell’8 marzo 2012 a Tarvisio. La collaborazione degli stessi carabinieri di Udine, insieme a quelli di Napoli e ai Ris di Parma, è stata fondamentale per la riuscita dell’operazione.

Il tratto distintivo della banda era l’aggressività con la quale portavano a termine i colpi: colpi studiati nei minimi dettagli, anticipati da accurati sopralluoghi atti a verificare la presenza di un impianto di videosorveglianza e la capacità difensiva di titolari e dipendenti delle gioiellerie.

La banda, poco prima degli arresti di marzo, aveva pianificato una rapina in una gioielleria di Ponte San Pietro: in quell’occasione uno dei banditi aveva svolto un sopralluogo accompagnato da una ragazzina ma prima di poter mettere a segno il colpo era stato arrestato dai carabinieri per la rapina di Stra.

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