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La petizione

Via la cittadinanza onoraria a Mussolini: l’Isrec raccoglie le firme

Una richiesta pressante al sindaco Giorgio Gori e una raccolta firme per chiedere di revocare la cittadinanza onoraria che Bergamo diede a Benito Mussolini.

Una richiesta pressante al sindaco Giorgio Gori e una raccolta firme per chiedere di revocare la cittadinanza onoraria che Bergamo diede a Benito Mussolini.

In occasione del 4 novembre, l’Isrec con altre associazioni ed enti bergamaschi ha condiviso un impegno: chiedere agli amministratori della città di Bergamo di adoperarsi per revocare la cittadinanza onoraria che fu data a Mussolini il 24 maggio 1924 in omaggio alla memoria della Prima guerra e dei suoi caduti.

L’Isrec ha ritenuto importante raccogliere, condividere pubblicamente e far emergere l’insofferenza espressa in questi ultimi mesi in diversi ambienti giovanili e farlo proprio nella memoria dei caduti della Prima guerra mondiale su cui il fascismo aveva radicato la sua ideologia nazionalistica.

"Chiedere la revoca della cittadinanza onoraria di Bergamo a Mussolini non è un atto di revisionismo storico, ma di memoria attiva in cui si esprime la volontà di ridire insieme ai giovani di Bergamo che il nostro paese è antifascista e che non c’è posto tra i suoi cittadini onorari per i dittatori – dichgiarano Elisabetta Ruffini e Angelo Bendotti dell’Isrec -. Se il fascismo ha rotto il processo democratico con cui era nata l’Italia e l’ha reso una dittatura, noi oggi cittadini dell’Italia repubblicana non abbiamo paura di fare i conti con il nostro passato e non intendiamo scegliere né facili assoluzioni né comode scorciatoie".

Per questo abbiamo l?isrec ha deciso di confrontarsi con la rete Aldo dice 26X1 e i Giovani Democratici, con il Comitato antifascista, l’Anpi e con le istituzioni perché sul tema si crei un dibattito e una riflessione capace di far nascere una consapevolezza della città.

Per questo ha deciso di fare suo l’appello alla raccolta firme e invitare tutti a firmare, venendo alla sede o prendendo contatto con i responsabili della raccolta.

"La memoria di un paese la creiamo tutti insieme con i nostri gesti e pensieri quotidiani. Questa raccolta firme per noi non è solo un gesto dovuto verso il passato, ma vuole anche essere un modo concreto di pensare all’antifascista Giuseppe Taino, Popi, appena scomparso e nella sua memoria ribadire che Bergamo vuole dirsi erede dell’antifascismo, delle sue donne e dei suoi uomini".

Questo il testo della raccolta firme

All’attenzione di Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, e del consiglio comunale.

Raccolta firme per la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini.

Nel biennio 1923-24 un consistente numero di città italiane ha conferito l’onorificenza al dittatore italiano, fondatore del fascismo. Nel corso degli anni in alcune di esse (Torino, Firenze e molte altre) è stata richiesta e ottenuta la revoca, in altre (Ravenna, Varese) la revoca è stata richiesta ma non approvata.

Ritenere che cancellare Mussolini dall’elenco dei cittadini onorari sia sbagliato in termini di memoria storica risulta pretestuoso: fare i conti con il proprio passato e compiere gesti che portino ad una riflessione comune sono piuttosto passaggi di discussione cittadina volti proprio a rafforzare la consapevolezza della necessità di un’elaborazione storica schietta ed attiva.

Nel settantesimo anniversario della Resistenza e a cent’anni dalla Prima guerra mondiale appare più che mai sensato dare un segnale forte: riteniamo che Bergamo, i suoi cittadini, le sue istituzioni, abbiano quantomeno la necessità di prendere una posizione su tematiche storiche che riguardano la collettività.

Gli anni del fascismo hanno attraversato Bergamo e a quasi un secolo di distanza è giunto il momento di dare la giusta collocazione ai luoghi, ai personaggi, agli eventi che hanno contrassegnato quel periodo. Il giorno 19 ottobre ci ha lasciato il partigiano Popi Taino. Egli fu arrestato nel ’39 per avere imbrattato un monumento dedicato a Mussolini, incitava gli italiani, attraverso scritte sui muri, a ribellarsi al fascismo e alle sue guerre; fu commissario del I Battaglione della 55° Brigata Rosselli e contribuì nella primavera del 1945 a formare la 89° Brigata Mina. Svolse poi la propria attività di medico a favore dei poveri, creando un ambulatorio appositamente per loro.

È a figure come lui che pensiamo quando volgiamo lo sguardo al passato della nostra città: è a lui che vogliamo dedicare la raccolta firme per revocare invece la cittadinanza onoraria a uno dei peggiori sconfitti della storia convinti che sia un passaggio determinante, non l’unico, che Bergamo debba fare proprio.

Qui la pagina con la petizione

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