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Bergamo

Le cene del sindaco? Roma è davvero lontana, per Gori nessun rimborso

Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, due che di casta se ne intendono, potrebbero impallidire. Non più di fronte a un rimborso spese chilometrico, a cui ormai sono fin troppo avvezzi, ma contemplando le quattro righe di una nota troppo scarna per essere vera. E' quella presentata dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori nell'ultimo anno per cene e viaggi.

Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, due che di casta se ne intendono, potrebbero impallidire. Non più di fronte a un rimborso spese chilometrico, a cui ormai sono fin troppo avvezzi, ma contemplando le quattro righe di una nota troppo scarna per essere vera. E’ quella presentata dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori nell’ultimo anno per cene e viaggi. La prima voce non esiste, nel senso che il primo cittadino non ha chiesto un euro per le cene istituzionali organizzate da quando è a Palafrizzoni. L’altra invece conta solo una decina di voli low cost tra Roma e Catania per appuntamenti come la firma del protocollo internazionale in vista della candidatura delle Mura a patrimonio dell’Unesco, una conferenza dei sindaci insieme a Papa Francesco, l’incontro dei primi cittadini impegnati per la mobilità sostenibile.

In totale poco più di mille euro per nove voli, con una postilla tra parentesi sotto il decimo: “(Si richiede il rimborso solo per il viaggio di andata in quanto il ritorno è stato cambiato pochi giorni prima della partenza e la tariffa è aumentata considerevolmente)”.

Roma, con le sue cene da migliaia di euro e i suoi scandali, in questo senso è davvero lontana.

Giorgio Gori non lo fa solo per non gravare troppo sui conti di Palafrizzoni. E nemmeno perché abbia smania di diventare un novello San Francesco. Paga di tasca sua perché può permetterselo grazie ai lauti stipendi incassati nella sua carriera imprenditoriale. Lo stesso si può dire dell’ex sindaco Franco Tentorio che in cinque anni ha sempre mantenuto un profilo basso (merito della moglie ligure – direbbe lui). Però potrebbero permetterselo anche i maestri dei rimborsi che possono vantare, come i due esponenti bergamaschi, conti correnti invidiabili. Ce ne sono tanti non solo a Roma, anche a latitudini più alte.

Caviale o bruschetta, Amarone o Sangiovese, in verità quello che conta è che i soldi dei cittadini vengano spesi bene per garantire servizi all’altezza, strade senza buche, scuole con i soffitti ben saldi sopra le teste degli studenti. A quel punto una cena sarebbe più che meritata. Offriamo noi.

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