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La presentazione

Dea, non perdere il vizio: con questo Bologna si deve provare a vincere

Il nostro Bore presenta il match che domenica al Dall'Ara metterà di fronte gli emiliani, in forte crisi di risultati, e i nerazzurri di Reja che, al contrario, viaggiano sulle ali dell'entusiasmo dopo la vittoria con la Lazio.

Neppure il tempo di gioire per la stupenda impresa contro la Lazio che l’Atalanta deve già mettere la testa alla trasferta di domani che la vedrà impegnata sul campo del Bologna.

Si affronteranno due squadre dagli umori agli antipodi: in casa nerazzurra c’è ovviamente grande entusiasmo sia per la classifica, che vede Pinilla e compagni a ridosso dei primissimi posti con 17 punti, sia per la già citata vittoria contro la quotata Lazio. Il Bologna, invece, naviga nei bassifondi della graduatoria ed è reduce dall’ennesima sconfitta di questo campionato patita, tra l’altro in superiorità numerica, nel turno casalingo contro l’Inter.

I felsinei avevano costruito quest’estate una squadra sulla carta competitiva, spendendo anche parecchi soldi e, proprio per questo, si sono presentati ai nastri di partenza con “proclami da Europa League”. L’avvio del campionato, smentendo coloro che vedevano la formazione rossoblu come una squadra solida, ha invece evidenziato i limiti della stessa: 2 sole vittorie (contro le altre due neopromosse Frosinone e Carpi) e ben 8 sconfitte (neppure un pareggio). Un ruolino di marcia terribile che, non a caso, è costato la panchina al tecnico Delio Rossi (ex nerazzurro), che mercoledì ha lasciato il posto al “nostro” Roberto Donadoni.

Se da un lato i sopra evidenziati limiti consentiranno agli uomini di Reja di puntare decisamente a fare bottino pieno in terra emiliana, dall’altro il cambio di allenatore arriva nel momento per noi meno propizio, visto che solitamente nella prima uscita post esonero (anche se non è una regola) le squadre cercano sempre di dimostrare quel qualcosa in più che fino a quel momento è mancato. Detto questo, non vi è alcun dubbio sul fatto che l’Atalanta sia quest’anno ampiamente superiore al Bologna e questo “obbligherà” la formazione orobica a recarsi al Dall’Ara per puntare ad un solo risultato. Già, perché occasioni come questa non capitano tutti i giorni e tornare a casa con la posta piena significherebbe davvero poter puntare decisamente in alto.

Se si scorre, ruolo per ruolo, la rosa del Bologna, ci si accorge che numerosi sono gli uomini importanti ed esperti che la compongono ma che, almeno per ora, non sono riusciti a dare il meglio. Segno evidente che non è sufficiente per avere una squadra forte mettere insieme tanti bravi giocatori. A solo titolo di esempio ne prendo uno su tutti, forse quello che finora ha più deluso: Mattia Destro. Attaccante di grande prospettiva e ottime qualità tecniche, ma che ultimamente sembra davvero aver smarrito la capacità di fare gol. In questo campionato ha commesso una serie di errori clamorosi, impensabili per un goleador come lui, ma che fanno pensare ad un giocatore non sereno, forse come il resto della compagine. A questo punto però dico: bene così, il Bologna ha grossi problemi, quindi approfittiamone.

Venendo ai precedenti, nella massima serie, i bergamaschi hanno reso visita al Bologna in 44 occasioni, espugnando però il campo rossoblu solo 5 volte. Gli emiliani invece hanno avuto la meglio in 28 scontri, mentre i pareggi sono stati 11. Nell’ultima occasione, due stagioni fa, l’Atalanta vinse grazie alle prodezze di De Luca ed Estigarribia: quella che trionfò al Dall’Ara sabato 29 marzo 2014 era la Dea di Colantuono che provava (inutilmente) a volare verso l’Europa. Nella stagione 2009-2010 è arrivato l’ultimo pari, un 2-2 firmato da una doppietta di Di Vaio e dalle reti di Manfredini e Chevanton. L’ultima vittoria del Bologna è invece datata 2 dicembre 2012: allora, dopo il vantaggio di Diamanti ed il pareggio di Denis, fu decisiva la mezza rovesciata, nel finale, dell’allora ex di turno Manolo Gabbiadini.

Per quanto concerne le formazioni, nella Dea diamo per certo il rientro di Toloi che, dopo aver scontato la squalifica, formerà la coppia di centrali difensivi insieme a Paletta. Probabile qualche avvicendamento a centrocampo (Grassi e Cigarini per Carmona e Kurtic?) e anche in avanti Pinigol potrebbe rifiatare a vantaggio del Tanque.

In casa bolognese dovrebbero partire gli stessi undici della gara con l’Inter forse con la sola eccezione di Mancosu che dovrebbe fare posto a Destro.

Mentre nelle file atalantine l’unico ex è Nicolò Cherubin (dal 2010 al 2014), nella compagine rossoblu, oltre a mister Donadoni indimenticata ala cresciuta a Zingonia, diversi sono i giocatori che hanno vestito la maglia nerazzurra: Matteo Brighi, Franco Brienza e Robert Acquafresca (tutti per una sola stagione). Vogliamo dire qualcosa di quest’ultimo? Vi ricordate quando arrivò a Bergamo nell’estate del 2009 dopo 2 stagioni a Cagliari con ben 24 gol segnati? C’era grandissimo entusiasmo ed io per primo ero convinto che l’Atalanta avesse comprato un centravanti coi fiocchi. Ebbene, ora vi rammento come sono andate le cose. A Bergamo 12 presenze e 1 gol, poi Genova (sponda Grifone) 10 presenze e 2 gol, ritorno a Cagliari, sarà stata forse l’aria di “casa” 8 gol in 37 gare. E poi, compreso l’attuale, 5 anni al Bologna (con la sola parentesi di qualche mese in Spagna al Levante, prima di essere rispedito al mittente) con oltre 80 presenze e, udite udite, 12 gol.

Destro che non segna più, Acquafresca che non lo fa da tempo, Mancosu men che meno: ecco spiegato perché il Bologna è la squadra che in serie A ha segnato meno di tutte, l’inezia di 6 gol.

Evidente che è questo il problema dei rossoblu, l’asfitticità in zona offensiva: puoi anche avere una difesa “in linea” con quella delle altre compagini, ma se non la metti nel sacco le partite non le vinci. E allora, toccando ferro e tutto quello che è possibile, nella speranza che il solo rimembrar le antiche gesta non faccia risvegliare il can che dorme, andiamo a Bologna e torniamone vincitori.

Il Bore

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