Ci sono gesti, anche forti, compiuti sull’onda dell’emozione. Ne è un esempio la richiesta di benemerenza per i lavoratori Italcementi presentata dall’onorevole Antonio Misiani, dal vicesindaco Sergio Gandi e dal consigliere Alberto Vergalli.
Tutti e tre venerdì mattina hanno rappresentato la politica bergamasca durante lo sciopero indetto dai lavoratori, senza certezze dopo la vendita ai tedeschi HeildebergCement. Nel pomeriggio, in fretta e furia, i tre esponenti del Pd hanno scritto il documento con la richiesta ufficiale.
A cosa servirà la medaglia appuntata al petto dei lavoratori? Quali meriti hanno in più rispetto ai tanti cassaintegrati, esodati, precari che lottano per il loro posto oppure rispetto agli imprenditori che ogni giorno combattono per salvare la loro impresa?
Nemmeno la famiglia Pesenti, che per 150 anni ha dato lavoro a generazioni di bergamaschi, ha mai ricevuto quel riconoscimento.
Dalla politica si attendono azioni più incisive. I dipendenti Italcementi meritano, da parte di chi governa, un lavoro continuo e unitario per fare pressione a chi tra qualche mese avrà davvero il pallino in mano.
Non meritano, invece, l’illusione che un premio possa cambiare il loro futuro.
commenta