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La lettera

Legambiente a Palafrizzoni “Tutti i lampioni a led? Il progetto va rivisto”

Legambiente Bergamo e Italia Nostra hanno scritto una lettera per invitare il Comune d Bergamo a rivedere il progetto che, nel giro di 5 anni, dovrebbe portare alla sostituzione dell'illuminazione pubblica con lampade a led.

“Come associazioni non possiamo che essere favorevoli all’applicazione delle migliori tecnologie esistenti allo scopo di favorire il miglior equilibrio tra risparmio energetico, tutela del territorio, qualità della vita e salute dei cittadini, per questo motivo vi ribadiamo l’invito a riconsiderare il progetto fino alla redazione dei necessari strumenti tecnici.”

Si conclude così la lettera che Legambiente Bergamo e Italia Nostra hanno scritto al comune di Bergamo, invitandolo a rivedere il progetto che, nel giro di 5 anni, dovrebbe portare alla sostituzione dell’illuminazione pubblica con lampade a led. Per ora, nessuna risposta, ma i motivi che hanno portato le due associazioni a chiedere al Comune di valutare con molta attenzione il senso e le conseguenze dell’operazione sono molteplici e interessanti. Indubbiamente le luci a led garantiscono un maggior risparmio energetico e di conseguenza permettono di abbattere i costi di bolletta. Questo è noto ed è ciò che spinge numerose famiglie e amministrazioni pubbliche ad optare per una soluzione, almeno in apparenza, vantaggiosa. In realtà, un semplice cambio lampada può non dare gli effetti desiderati. Secondo Legambiente e Italia Nostra vanno infatti considerati altri aspetti, meno noti, ma non per questo meno importanti.

Come si legge nella lettera: “La luce azzurra tipica dei led è profondamente diversa da quella gialla delle lampade a sodio e ha delle conseguenze ormai accertate sulla salute umana e sul benessere di tutti i viventi animali e vegetali.” In particolare, numerosi studi hanno evidenziato gli effetti dannosi di questo tipo di illuminazione per la retina degli esseri umani, soprattutto per i bambini, i più esposti a questo rischio. Inoltre, non va dimenticata la notevole influenza dell’illuminazione su diversi aspetti della qualità della vita urbana, dalla valorizzazione del paesaggio alla vivibilità delle città. “Cambiare il tipo di luce, cambiarne il colore, la densità, l’intensità ­ proseguono Legambiente e Italia Nostra­ modifica la percezione che si ha dei luoghi e il rapporto che si sviluppa con essi. Ne abbiamo avuto già un primo assaggio in Piazza Sant’Anna dove, indipendentemente dai gusti, la percezione degli spazi è cambiata”.

Da qui l’invito a rivalutare con cautela ed attenzione un progetto fondamentale se si considerano gli aspetti turistici, culturali e sanitari legati ad un’adeguata illuminazione della nostra città. Se a ciò si aggiunge il fatto che questo nuovo tipo di illuminazione non risolverebbe fino in fondo i problemi di sicurezza e inquinamento luminoso, è evidente come la segnalazione delle due associazioni sia destinata a generare non poche discussioni.

Luca Stroppa

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