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Le reazioni

Omicidio Vaprio, Calderoli: “Niente imputazione per chi si difende in casa propria”

Il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli chiede modifiche al reato di eccesso colposo in legittima difesa: “In casa propria ci si deve poter difendere senza rischiare un'imputazione: servirà come deterrente anche per i malintenzionati”.

La Regione Lombardia pagherà l’assistenza legale al pensionato di 65 anni che nella notte tra lunedì 19 e martedì 20 ottobre ha sparato a un ladro che si era introdotto nella sua abitazione a Vaprio d’Adda, uccidendolo ed è accusato di omicidio volontario: ad annunciarlo è stata l’assessore alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione Simona Bordonali, ricordando come esista un fondo regionale da 50mila euro per finanziare il patrocinio legale nei procedimenti penali in difesa dei cittadini accusati di aver commesso un delitto per eccesso colposo in legittima difesa.

Un fondo istituito nel giugno scorso contestualmente all’approvazione all’unanimità del progetto di legge per la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione della cultura della legalità: “Siamo la prima istituzione a schierarsi concretamente e senza esitazioni al fianco delle vere vittime – ha sottolineato l’assessore Bordonali – L’eccesso colposo in legittima difesa è un reato che andrebbe totalmente rivisto”.

E su quest’ultimo punto concordano pienamente il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in Regione Lombardia Riccardo De Corato, che nella serata di martedì sarà in piazza a Vaprio d’Adda per esprimere solidarietà e vicinanza al pensionato che ha sparato, e il vice presidente del Senato Roberto Calderoli che su Facebook si è sfogato con un lungo post.

“Il cittadino si è difeso con un’arma regolarmente detenuta, sentendosi in pericolo di vita – spiega De Corato -. Mi associo anche a chi chiede che venga cambiata la legge sull’eccesso di legittima difesa: così com’è impedisce agli onesti cittadini di difendersi anche all’interno della propria casa”.

“Ancora una volta, anche nel caso di Vaprio d’Adda, non riesco a comprendere il perché un cittadino onesto che nel cuore della notte, al buio, sorprende dei malviventi intenti a rubare in casa propria, debba essere indagato per eccesso colposo in legittima difesa dopo aver sparato, con una pistola regolarmente denunciata, e accidentalmente ucciso, uno di questi criminali che ha poi anche cercato di soccorrere – si sfoga Calderoli -. Ebbene i requisiti giuridici della necessità della difesa e dell’attualità del pericolo di offesa richiesti dalla legge in questo caso mi sembra ci siano proprio tutti: dunque perché questo signore viene indagato? Fin da adesso mi metto a disposizione con lui, come ho già fatto in altri analoghi casi, per sostenerlo in quello che temo possa essere un lungo e difficile percorso giudiziario. Anche questa vicenda, però, dimostra come l’articolo 52 del codice penale, seppur parzialmente modificato in senso positivo dall’allora maggioranza di centrodestra nel 2006 è ancora carente, non tutelando a sufficienza chi è vittima di una violenza quale un’irruzione di malviventi nella propria abitazione: chi si trova in casa propria e viene aggredito non può in pochi secondi, magari al buio o comunque di notte, valutare la proporzionalità dell’offesa e del pericolo, o se il rapinatore ha una pistola, un coltello o una mazza, ma deve avere il sacrosanto diritto di difendersi, subito, senza se e senza ma, senza il timore di dover poi passare da vittima a colpevole sul banco degli imputati, mentre chi penetra furtivamente in casa altrui deve aver chiaro i rischi che sta correndo per la sua incolumità in caso di legittima reazione da parte di chi vive in quella casa. Modifichiamo nuovamente l’articolo 52 in questa maniera, in modo che in casa propria ci si possa difendere senza rischiare un’impostazione per eccesso colposo in legittima difesa: servirà come deterrente anche per i malintenzionati che, prima di fare irruzione in casa altrui, ci penseranno bene sapendo di rischiare la loro incolumità”.

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