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Mercoledì 14

Cambiamo la Fornero Sit in dei sindacati davanti alla Prefettura

Continua e approda anche a Bergamo la mobilitazione dei sindacati a favore di una riforma del sistema previdenziale. Cgil Cisl e Uil provinciali, infatti, organizzano un presidio a sostegno della vertenza previdenziale nazionale, che si terrà mercoledì 14 ottobre alle 17 di fronte alla prefettura di Bergamo.

Continua e approda anche a Bergamo la mobilitazione dei sindacati a favore di una riforma del sistema previdenziale. CGIL CISL UIL provinciali, infatti, organizzano un presidio a sostegno della vertenza previdenziale nazionale, che si terrà mercoledì 14 ottobre alle ore 17 di fronte alla prefettura di Bergamo.

“Alla vigilia della presentazione del disegno di legge sulla stabilità – spiegano i segretari generali di CGIL CISL UIL Bergamo, Luigi Bresciani, Ferdinando Piccinini, Amerigo Cortinovis – vogliamo sostenere la vertenza previdenziale, il che significa spingere il Governo a trovare soluzioni adeguate ai problemi delle pensioni aperte dalla scellerata legge Fornero”.

“Occorre, in particolare affrontare il tema della riduzione dei limiti di età per il pensionamento e introdurre la flessibilità in uscita anche per garantire il turn over e, dunque, ai giovani sia l’ingresso nel mondo del lavoro sia una prospettiva previdenziale dignitosa, oltre a sciogliere il nodo, tuttora irrisolto, degli esodati”.

L’obiettivo dichiarato è quindi quello di favorire il ricambio generazionale allo scopo di aumentare l’occupazione giovanile anche tramite altri provvedimenti, come per esempio la salvaguardia per gli esodati e la proroga dell’Opzione Donna, due interventi che non dovrebbero comportare costi alla finanza pubblica.

“Per CGIL, CISL UIL Bergamo – dicono Bresciani, Piccinini e Cortinovis – è urgente un intervento strutturale di modifica della legge Fornero che abbassi l’età di accesso alla pensione, reintroducendo una vera flessibilità in uscita e intervenendo sui lavoratori precoci. Va pensato un intervento per favorire “scivoli” pensionistici ai tanti lavoratori, ultra55enni che si trovano senza lavoro, e nella tragica posizione di troppo vecchi per il mercato del lavoro e troppo giovani per la pensione”.

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