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Partecipazione

Cambiano i CSC del Comune via i partiti, garantita la partecipazione dei cittadini

CSC comunali, si cambia: nel Consiglio Comunale di domani sera si vota il nuovo regolamento dei Centri Socio Culturali del Comune di Bergamo, un documento reso necessario dalla cancellazione avvenuta circa un anno fa delle Circoscrizioni, a cui i centri hanno fatto capo negli ultimi anni.

CSC comunali, si cambia: nel Consiglio Comunale di domani sera si vota il nuovo regolamento dei Centri Socio Culturali del Comune di Bergamo, un documento reso necessario dalla cancellazione avvenuta circa un anno fa delle Circoscrizioni, a cui i centri hanno fatto capo negli ultimi anni.

“Venendo meno le circoscrizioni, – spiega Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura e Tempo Libero del Comune di Bergamo – si è resa necessaria innanzitutto l’attribuzione della loro gestione, affidata ora alla Direzione Cultura, e la stesura di un regolamento che, nella relazione previsionale e programmatica della giunta, era prevista entro il 2105.”

I CSC sono attualmente 10, in Borgo Palazzo, Celadina, Fontana, Grumello, Lazzaretto, Longuelo, Malpensata, Monteroso, Pignolo e Villaggio Sposi. I CSC sono servizi culturali territoriali di prossimità: “Tutti i cittadini – continua Ghisalberti – hanno diritto di accedervi senza discriminazioni, favoriscono la ‍partecipazione, il coinvolgimento e la coprogettazione con il volontariato presente nel quartiere. Il nuovo regolamento manterrà queste finalità e le caratteristiche che i Centri hanno avuto finora, contribuendo allo sviluppo e alla promozione di attività di crescita culturale o semplicemente di occupazione del tempo libero. Soprattutto nell’ambito della riforma della partecipazione e con l’istituzione deigli operatori di quartiere, i CSC hanno un ruolo fondamentale ovvero quello di luogo pubblico dove rafforzare la coesione sociale del quartiere di riferimento, sia attraverso il collegamento con le reti sociali sia attraverso il coinvolgimento delle singole persone.”

Il nuovo regolamento stabilisce che ogni centro abbia un operatore socio culturale individuato tramite un bando di appalto che ne definisce requisiti, compiti, competenze e che dovrà essere in grado di relazionarsi con l’utenza, di gestire un gruppo di lavoro e interpretare al meglio le funzioni a lui attribuite nel regolamento. Gli orari di apertura saranno decisi tenendo presente le esigenze del territorio e le disponibilità di budget dell’Amministrazione. L’organo di gestione stabilito dal regolamento che andrà in votazione domani sarà la Commissione Culturale, composta da 5 membri nominati dalla Giunta tra utenti o residenti del quartiere di riferimento che abbiano compiuto almeno il 16mo anno di età e che poi eleggeranno a maggioranza semplice il Presidente.

“L’Amministrazione – prosegue Ghisalberti – vede nei CSC un presidio pubblico di natura culturale e sociale con un’impronta di partecipazione dal basso, un servizio di massima partecipazione, di scambio con le associazioni, di progettualità condivisa con il territorio. Si tratta di un cambio di impostazione importante rispetto al passato, ovvero alla gestione circoscrizionale, quando i partiti e le parti politiche si spartivano i posti delle commissioni. E’ utile ricordare anche la storia delle Circoscrizioni, nate negli anni ’70 su una forte richiesta di partecipazione che veniva dai cittadini, fallite per essere di fatto diventate dei piccoli parlamentini teatro delle contrapposizioni partitiche che hanno svuotato le finalità per cui erano nate: partecipazione e decentramento dei servizi che è quanto chiedono i cittadini.” Il compito principale dei CSC, secondo il nuovo regolamento, sarà proprio quello di favorire le relazioni e la partecipazione ad una co-progettazione di interventi sul quartiere secondo esigenze espresse dal territorio di riferimento. “In tutto questo – chiosa Ghisalberti – una spartizione su base di appartenenza ad un gruppo consiliare stonerebbe e non rappresenterebbe solo un’ingerenza dei partiti nella vita dei quartieri.”

Nella nomina dei componenti delle Commissioni conterà un curriculum e a vagliare le richieste di disponibilità saranno la Giunta e il Sindaco. “A nostro parere – conclude Ghisalberti – questo è un cambiamento che va nella direzione di favorire la partecipazione dei singoli cittadini, non solo come soggetti attivi dentro un’associazione, ma anche come persone caratterizzate dal desiderio di un volontariato civico che può esprimersi attraverso appunto la partecipazione attiva nei CSC senza dover passare attraverso un partito rappresentato in consiglio comunale.”

Il regolamento prevede l’attivazione di convenzioni con le realtà del territorio attraverso convenzioni per la gestione degli spazi dei CSC in orari in cui non è presente l’operatore o in co-presenza e anche l’accesso ai servizi di prestito interbibliotecario. Viene reso possibile anche l’utilizzo fuori dagli orari di apertura da parte delle associazioni. Il regolamento sancisce una verifica di efficienza ed efficacia dei CSC sulla relazione finale redatta dalla Commissione ogni fine anno: verranno indicati i dati relativi alle numero utenti, le attività di prestito librario, la fruizione di servizi, la progettualità condivisa con il territorio, i finanziamenti ottenuti e il bilancio sociale.

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