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Disse “Terun” a Napolitano, Bossi condannato a 18 mesi

Umberto Bossi è stato condannato a un anno e sei mesi per aver insultato l'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, definito "un terùn" alla Berghém Frecc, la festa invernale della Lega Norda ad Albino.

Il Tribunale di Bergamo ha condannato a 18 mesi l’ex segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, per vilipendio al capo dello Stato.

Bossi è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali, mentre la Corte ha respinto la richiesta del pubblico ministero Gianluigi Dettori di aggravante con fini di discriminazione etnica. Non sono state prese in considerazioni neanche le eccezioni di costituzionalità sollevate dalla difesa.

I fatti contestati risalgono al 29 dicembre del 2011, quando alla manifestazione “Berghem Frecc” di Albino un paese della bergamasca, il senatur pronunciò un comizio dai toni accesi contro l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e l’allora premier Mario Monti. Immagini, con la mano del senatur che faceva il gesto delle corna, e parole che suscitarono polemica tanto da portare molti cittadini a denunciare l’accaduto in diverse Procure. Il caso finì poi nella Procura bergamasca per competenza territoriale, fino al rinvio a giudizio chiesto il 18 giugno scorso dal pm Dettori.

Per l’avvocato della difesa, Matteo Brigandì, i fatti avvennero in un clima “politicamente pesante, di astio” e all’interno di una “situazione di natura politica coerente con l’attività svolta” da Bossi e ha chiesto quindi che il Tribunale “valutasse l’insindacabilità dei fatti”.

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