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Mafia

Le rivelazioni del bergamasco Carrara al processo per la strage di Capaci

Giovanni Carrara, bergamasco, chiamato nella mattinata di martedì 15 settembre a deporre davanti la corte d'Assise di Caltanissetta nell'ambito del processo per la strage di Capaci. "Giovanni Aiello mi disse che non aveva nulla a che vedere con le stragi"

Giovanni Aiello, noto come «faccia da mostro» disse di essere estraneo alle stragi del ’92.

È la confidenza raccolta da Giovanni Carrara, bergamasco, chiamato nella mattinata di martedì 15 settembre a deporre davanti la corte d’Assise di Caltanissetta nell’ambito del processo per la strage di Capaci.

"Giovanni Aiello mi disse – ha riferito il teste – che con le vicende legate ai coinvolgimenti di personaggi dei servizi nelle stragi non aveva nulla a che vedere. Una volta mi telefonò per dirmi che era uscito un articolo sull’Espresso su questi fatti, successivamente mi convocò la Dia e allora chiamai Aiello per chiedergli cosa stesse succedendo e cosa c’entravo io. E fu in quell’occasione che lui si tirò fuori dalle stragi".

Carrara è un amico di Giovanni Aiello, l’ex poliziotto con il viso sfregiato che secondo alcune tesi avrebbe ricoperto un ruolo nelle stragi del ’92.

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