“Se un convento religioso lavora come un albergo paghi le tasse”: un pensiero da sempre nella testa del Fisco ma che fa tutta la differenza del mondo se a pronunciarlo è il Papa.
L’occasione è stata un’intervista all’emittente cattolica portoghese Radio Renascenca durante la quale Papa Francesco ha espresso il proprio pensiero sulle strutture religiose esentate dalle imposte: “Ci sono conventi che sono quasi vuoti e anche lì può esserci la tentazione del dio denaro. Alcune congregazioni dicono: ora il convento è vuoto, facciamolo diventare un albergo e possiamo ospitare persone, mantenerci e guadagnare denaro. Bene, se desideri questo paga le tasse”.
Un intervento deciso, rivoluzionario, su una questione da sempre al centro di un’accesa polemica: in base a un decreto del 26 giugno 2014 del Ministero dell’Economia a firma del ministro Padoan gli spazi non organizzati in forma imprenditoriale per la ricettività, come nel caso dei conventi o dei collegi, possono essere esenti dalle tasse sugli immobili. Uniche condizioni sono che ci sia discontinuità durante l’anno, che l’apertura non sia costante e che gli ospiti degli alloggi siano dei fedeli.
Conventi e collegi sono da sempre nel mirino di numerosi operatori del settore turistico che denunciano aperture full time e dunque un vantaggio competitivo di questo tipo di strutture, derivante dall’esenzione Imu.
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