“Invenzioni dettate dalla madre”. E’ una delle frasi contenute nel diario di un ragazzo di 24 anni: sulla base della sua testimonianza e di quella del fratello il padre è stato condannato a nove anni e due mesi di carcere per abusi sessuali. L’uomo si trova ancora nel carcere di massima sicurezza di Sassari, ma la revisione del processo potrebbe portare a un epilogo diverso. Il memoriale del 24enne e del fratello 21enne (all’epoca dei fatti avevano 9 e 12 anni) è stato acquisito agli atti per la revisione del processo. Entrambi avevano testimoniato di fronte agli inquirenti, probabilmente spinti dalla madre, “nell’ambito di una separazione coniugale e in particolare segnati da un’accesa conflittualità tra genitori e un’aspra battaglia per l’affidamento dei figli”.
“Le indagini mediche non potevano dare certezza sull’abuso” – hanno scritto tre periti nominati nel tempo dai tribunali di Brescia (dove la famiglia si era trasferita) e Oristano (città di origine del padre). “Agli atti ci sono solo le dichiarazioni di due bambini e nessun’altra prova contro mio padre. Nessuno ci ha mai chiesto di raccontare la nostra verità – racconta oggi il figlio più grande, Gabriele – per togliere di mezzo papà, mia madre ha cominciato a imbottirci di menzogne, cose che non erano reali, cose che mio padre non ha mai fatto e non farebbe mai”.
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