In principio fu Bolgare a lanciare gli aumenti: all’inizio del 2014 una delibera portò da 150 a 500 il costo per il rilascio dell’idoneità alloggiativa, documento necessario ai cittadini stranieri per espletare, tra le altre cose, le pratiche di ricongiungimento familiare.
“Discriminatoria” sentenziò il giudice Andrea Carli del Tribunale di Bergamo che bocciò le motivazioni di ordine pubblico alla base del provvedimento e costrinse l’amministrazione a ritirarlo e restituire la differenza di 350 euro ai quattro cittadini stranieri che avevano già richiesto il documento dopo l’aumento.
Solo sei mesi più tardi a Telgate il sindaco Fabrizio Sala aveva riproposto una delibera simile, cambiando completamente i presupposti che avevano portato a tale decisione: diritti di segreteria triplicati, da 100 a 325 euro, per coprire i costi burocratici e la tariffa oraria di professionisti incaricati di verificare l’idoneità degli alloggi.
Motivazioni differenti ma uguale epilogo: il 16 agosto il giudice Costantino Ippolito dichiara “discriminatorio” il comportamento del Comune, condannandolo a ritirare la delibera e al rimborso.
Identico destino potrebbero avere le delibere, ispiratesi a quella di Telgate, adottate da altri Comuni bergamaschi amministrati da sindaci del Carroccio su invito della Segreteria Provinciale, tra i quali Albino e Seriate.
Una linea politica che alla Lega Nord di Bergamo ad oggi è già costata oltre 15.500 euro, come da sentenze: millequattrocento euro da restituire agli stranieri a Bolgare, duemiladuecentocinquanta ai dieci che, per ora, hanno presentato ricorso a Telgate ai quali si aggiungono le spese legali dei ricorrenti, 7.254 euro più iva per Bolgare e oltre 4.500 euro per Telgate.
Entro la metà di settembre il Comune di Telgate presenterà ricorso alla Corte d’Appello di Brescia, per provare a ribaltare la sentenza: “Siamo in grado di dimostrare che quanto richiesto va a coprire costi che altrimenti sarebbero a carico di tutta la cittadinanza – annuncia il sindaco Sala – Oltretutto la sentenza è errata perchè si parla di 350 euro quando in realtà sono 325. Dei 10 che hanno fatto ricorso, infine, a 6 era stata negata l’idoneità perchè gli alloggi non erano a norma e ciò dimostra la bontà del nostro provvedimento”.
Sorpreso della condanna di Telgate anche il sindaco di Bolgare Luca Serughetti: “Sembra una sentenza politica, un copia-incolla di quella che ha condannato noi – attacca – Telgate ha dimostrato che quei costi ci sono ma, nonostante poggiassero su basi differenti, le motivazioni della condanna sono identiche. C’è una distorsione dei diritti di segreteria che i Comuni applicano tutti i giorni, oltretutto su una pratica che non ci siamo inventati noi ma che esiste a livello nazionale”.
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