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Politica

Lega e Pd per l’autonomia, Forza Italia spiazzata rimane fuori dai giochi

Prendere le distanze dal Pd per riallacciare i rapporti con la Lega Nord senza sapere che il Carroccio stava lavorando dietro le quinte all'alleanza con il centrosinistra nel segno dell'autonomia.

Prendere le distanze dal Pd per riallacciare i rapporti con la Lega Nord senza sapere che il Carroccio stava lavorando dietro le quinte all’alleanza con il centrosinistra nel segno dell’autonomia. Mai dare nulla per scontato: se ne sono accorti i vertici di Forza Italia Bergamo che settimana scorsa hanno assistito impotenti al corteggiamento tra il presidente della Provincia Matteo Rossi, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.

In soli sei giorni Lega e centrosinistra hanno dato vita a un’inedita collaborazione per cercare di ottenere più autonomia e risorse dal governo anche senza la prova di forza del referendum (leggi qui). La stretta di mano nell’ufficio di Rossi e la dichiarazione di Maroni (“referendum non a prescindere se si ottengono risultati”) sono un segnale chiaro. La foto scattata in via Tasso è un significativa anche per le assenze: la Lega c’è (anche con il segretario Daniele Belotti), il Pd c’è, c’è anche il Nuovo Centrodestra con il consigliere regionale Angelo Capelli. Forza Italia invece no.

Dov’erano i “traghettatori” Gregorio Fontana ed Enrico Piccinelli? In un hotel del centro città, impegnati in una riunione convocata in vista dei congressi comunali in programma nei prossimi mesi. Altro segnale per il partito: all’appuntamento hanno partecipato solo cinque referenti delle amministrazioni.

Solo poche settimane fa Fontana e Piccinelli hanno inviato una lettere a tutti gli iscritti pochi giorni dopo aver preso il posto del coordinatore dimissionario Alessandro Sorte: “Dobbiamo lavorare per ricostruire un centrodestra che collabori con la Lega ma che dalla Lega sia ben distinto, anche per ridare una motivazione e riportare al voto quei tanti moderati che, anche da noi, hanno scelto la strada dell’astensione, consegnando molti Comuni, compreso il capoluogo, alla sinistra. Anche la collaborazione fra noi e il PD nella gestione della Provincia, nata non certo da una convergenza politica ma dalla volontà di operare come protagonisti in favore del nostro territorio, dovrà essere oggetto nei prossimi mesi di una profonda riflessione”.

Forza Italia voleva staccare la spina, invece l’ha riattaccata la Lega. E gli azzurri sono rimasti al buio.

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