Una persona solitaria, senza precedenti penali, senza nessuna segnalazione ai servizi sociali, senza nessuna cura psichiatrica nel suo passato. Un profilo difficile da individuare, ma la bravura del Comando dei Carabinieri di Bergamo è riuscita a fermarlo venerdì sera, verso le 21 proprio sull’ingresso di casa in via Rollo a Villa di Serio. Vincenzo Lanni, 49 anni, programmatore di computer, disoccupato da tre anni ha ammesso subito di essere l’autore di quegli accoltellamenti ai due anziani avvenuti nella giornata di giovedì, Antonio Castelletti 82 anni di Villa di Serio, e Luigi Novelli, 80 anni di Alzano Lombardo. Ora i due sono fortunatamente fuori pericolo.
"Ha ammesso che nella giornata di oggi (sabato, ndr) avrebbe colpito ancora: la sua volontà era uccidere una donna, strangolandola con un cavo per le cuffiette – afferma il colonnello Antonio Bandiera, comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo -. Siamo riusciti ad individuarlo grazie all’intensa attività di ricerca di oltre quaranta uomini che hanno lavorato con tenacia, passione e precisione per individuare questo soggetto che era pronto a colpire ancora".
I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa dal tenente Chiara Crupi e dal colonnello Giuseppe Serlenga.
"Il soggetto, deluso da una serie di circostanze dalla vita, aveva deciso di colpire donne e anziani – precisa il tenente Crupi – in casa abbiamo trovato gli indumenti che aveva durante i due accoltellamenti, e ci ha portato al parco Montecchio di Alzano dove abbiamo rinvenuto la borsa verde dove aveva nascosto il coltello che ha una lama di 23 centimetri".
Nella giornata di venerdì, mentre gli uomini dell’Arma erano sulle sue tracce, l’uomo era in Città Alta per cercare la sua prossima vittima che doveva essere una donna. Aveva già intesta come aggredirla e come ucciderla. Un piano folle, anche se dal profilo del 46enne finora non erano mai emersi fatti o situazioni che avrebbero potuto allarmare le forze dell’ordine. Iscritto alla biblioteca di Montecchio ad Alzano, era un assiduo lettore e frequentatore della zona. Un tipo schivo e riservato, ma che nel suo animo coltivava un odio e una rabbia esplosa con le due aggressioni. Ora dovrà rispondere dell’accusa di tentato omicidio, aggravato dalla premeditazione, oltre che di porto abusivo d’armi. Il pm Fabrizio Gaverini ha disposto l’arresto e nella mattina di sabato 22 agosto, dopo una lunga notte di interrogatori, il 49enne è stato condotto al carcere di via Gleno a Bergamo.
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