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La mostra

“R>esistenze” A Palazzo della Ragione di Mario Consoli

Fino a mercoledì 26 agosto al Palazzo della Ragione è possibile visitare "R>esistenze", una mostra dell’artista bergamasco Mario Consoli, a cura di Enrico De Pascale. Un percorso sul tema della guerra e delle violenze subite dai partigiani e dalla popolazione civile nei mesi precedenti la Liberazione. Ma non mancano spunti di riflessione sull'attualità.

Fino a mercoledì 26 agosto al Palazzo della Ragione è possibile visitare "R>esistenze", una mostra dell’artista bergamasco Mario Consoli, a cura di Enrico De Pascale.

L’iniziativa è promossa ed organizzata dall’Isrec – Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, con il patrocinio del Comune di Bergamo, assessorato alla cultura, in occasione del 70esimo anniversario della Liberazione.

È possibile visitarla alla sala dei Giuristi in Bergamo Alta, con ingresso libero, da martedì a domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30; sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 e 22.30.

"L’esposizione – spiegano i promotori – raduna un articolato insieme di opere pittoriche di grande formato, disegni e libri d’artista realizzati dal pittore a seguito di un’indagine negli archivi fotografici dell’Istituto di Storia della Resistenza (Isrec) di Bergamo. Da alcuni anni, infatti, la ricerca artistica di Consoli si è concentrata in modo quasi esclusivo sul tema della guerra e delle violenze subite dai partigiani e dalla popolazione civile nei mesi precedenti la Liberazione, tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945. Più specificatamente l’attenzione del pittore si è rivolta a una serie di agghiaccianti immagini di partigiani della Brigata Giustizia e Libertà ‘XXIV Maggio’, torturati e uccisi dai repubblichini nel tristemente noto Eccidio di Cornalba (25 novembre – 1 dicembre 1944)".

Fotografie di corpi percossi, vilipesi, straziati e feriti a morte, ostentati dalla propaganda fascista come macabri trofei, come monito e strumento di dissuasione nei confronti di resistenti e oppositori. Confrontandosi con una illustre tradizione che vanta interpreti celeberrimi – da Goya a Picasso, dalla Kollwitz a Fautrier, da Music a Kiefer ai fratelli Chapman- Consoli interpreta il tema antico e attuale della lotta per la libertà e della condanna di ogni guerra con una ricerca pittorica ricca di invenzioni formali, come l’idea di costruire le immagini per impronta anziché in modo diretto". Il lavoro dell’artista non ha focalizzato l’attenzione sugli eventi bellici, ma direttamente sui corpi delle vittime.

Il visitatore può compiere un vero e proprio itinerario in cui non mancano spunti di riflessione sull’attualità.

La mostra, scandita per “stazioni” lungo un percorso appositamente concepito per i suggestivi spazi dell’antica Sala dei Giuristi in Bergamo Alta, si propone come una lucida riflessione sulle questioni sempre attuali della solidarietà, della pietas, dell’impegno civile, della lotta per la democrazia e la difesa della libertà (Catalogo Edizioni Lubrina con testi di Angelo Bendotti, Enrico De Pascale, Oscar Drago, Franco Marcoaldi, Martino Doni, Luciano Passoni, Fotografie di Alessandro Belussi e Claudio Bruni).

Mario Consoli nasce a Cologno al Serio (Bergamo) nel 1952. Ha frequentato l’accademia Carrara di Bergamo conseguendo borse di studio per meriti artistici e diplomandosi nel 1989. Ha all’attivo esposizioni a Bergamo e in varie città d’Italia; la più recente alla Libreria Ars/arte+libri (Bergamo marzo-aprile 2013). L’artista vive e lavora a Bergamo.

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