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L'emergenza

Ca’ Matta, altri 30 profughi Terzi: “Non è idonea Taglio fondi al Parco”

L'assessore regionale All'ambiente Claudia Terzi mette in guardia il Parco dei Colli: se ospiterà i migranti nelle strutture interne rischia una penalizzazione in termini di fondi. “Sarebbe la seconda volta in un anno, non credo avremo mano leggera”.

La Prefettura di Bergamo ha chiesto al presidente del Parco dei Colli Oscar Locatelli disponibilità per l’accoglienza di trenta/quaranta profughi per un periodo tra i 20 e i 30 giorni: la decisione definitiva verrà presa lunedì 10 agosto quando i vertici del Parco e l’assemblea dei sindaci si riuniranno per discutere della questione.

Nel frattempo, a mettere pepe sulla questione, arriva l’ammonizione formale dell’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi che interviene duramente sull’ipotesi di un ritorno dei migranti alla Ca’ Matta: “Voglio ribadire con forza al presidente del Parco dei Colli che le strutture interne non possono essere utilizzate per scopi diversi da quelli legati a fini istituzionali del parco medesimo”.

“Già ai primi di agosto dell’anno scorso avevo inviato una lettera a tutti i presidenti in cui sottolineavo l’inopportunità e anche l’illegittimità di simili ipotesi – continua l’assessore Terzi – Ora sono costretta a reinviare la lettera già nelle prossime ore per ricordare come le strutture e gli immobili dei parchi sono dei beni di proprietà della collettività e devono essere utilizzati solo per la fruizione stessa dei parchi”.

“Come più volte ribadito anche dal Presidente Maroni l’accoglienza dei clandestini non può e non vuole essere favorita in alcun modo da Regione Lombardia. Qualora dovesse verificarsi l’utilizzo di strutture del sistema dei Parchi Regionali, come appunto quella della Ca’ Matta, per la gestione dell’emergenza sbarchi – rimarca Terzi – sarà mia premura rivedere la distribuzione dei fondi ai Parchi Regionali, anche quelli già assegnati ma non ancora impegnati, premiando le gestioni coerenti con le finalità del sistema delle aree protette e penalizzando tutti gli utilizzi non conformi con gli indirizzi regionali. Nel caso del Parco dei Colli sarebbe addirittura la seconda volta in un anno e non credo avremo la mano leggera”.

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