E’ caccia all’assassino a Cologno al Serio. Si cerca l’uomo che ha ammazzato con un’arma da taglio Ibraim Bassano, 51 anni, senza fissa dimora ma con un precedente. Nel borsello che aveva addosso l’unico documento: una notifica dei carabinieri di Seriate per un furto avvenuto nel marzo scorso. Ibraim aveva mangiato a pranzo da dei conoscenti nella zona di Fornasette a Cologno al Serio, al confine del paese, quando l’abitato cede il posto ai campi che costeggiano il Serio. Poi pochi minuti prima delle 14 una voce agitata di ragazza ha dato l’allarme al 112. "Un uomo sanguinante è caduto a terra, venite presto" ha gridato la giovane ai carabinieri. Immediato l’arrivo di una pattuglia di militari dell’Arma.
La giovane con un’amica stava facendo jogging quando ha sentito delle grida d’aiuto, in una stradina sterrata e a fondo chiuso dietro le ultime case delle Fornasette. L’uomo sanguinante ma cosciente è crollato a terra. I medici dell’ambulanza non hanno potuto fare molto, le profonde ferite provocate da un’arma da taglio sulla schiena e sulle braccia sono state fatali all’uomo. La vittima aveva con sé un borsello. All’interno solo un documento: la notifica del furto avvenuto pochi mesi fa a Seriate.
Ma con chi aveva appuntamento Ibraim? Chi frequentava? Chi lo ha ucciso?
Domande che il pm Fabio Pelosi che segue le indagini ora cercherà di rispondere. Intanto i carabinieri coordinati dal capitano Antonio Berardi di Treviglio e la scientifica hanno raccolto sul posto del delitto ogni elemento utile all’indagine. "Qui ci vengono prostitute e spacciatori" afferma Angelo, un residente. La zona è frequentata anche da chi fa sport, jogging e ciclismo.
Eppure nessuno ha visto allontanarsi qualcuno dal luogo del delitto in quell’ora da penichella in un pomeriggio afoso di agosto. Qui tra l’ombra e il fresco dei platani c’è anche il malaffare. Incontri fugaci di sesso a pagamento e scambi di droga. Lo confermano gli uomini in bicicletta che si fermano davanti al nastro bianco e rosso che blocca la strada delle Fornasette. Chiedono come l’hanno ucciso, si informano. Ma nessuno ricorda quel nome o il volto di quell’immigrato che da anni raggiungeva una famiglia del posto per pranzo. L’autopsia e le impronte trovate sul corpo del 51enne siriano, che ha tentato in tutti i modi di difendersi, forse riusciranno a dare un nome e un volto all’assasino.
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