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Secondo trimestre

Occupazione a Bergamo Torna il saldo negativo Cgil: persi 2.996 posti

La Regione ha diffuso i dati relativi alle assunzioni e alle cessazioni avvenute nel secondo trimestre del 2015: a Bergamo e nella sua provincia sono stati 31.435 gli avviamenti a fronte di 33.962 cessazioni (cioè licenziamenti, fine dei contratti a termine, pensionamenti e dimissioni volontarie). Il saldo negativo è dunque di 2.996 cessazioni.

Regione Lombardia ha diffuso i dati relativi alle assunzioni e alle cessazioni avvenute nel secondo trimestre del 2015: a Bergamo e nella sua provincia sono stati 31.435 gli avviamenti a fronte di 33.962 cessazioni (cioè licenziamenti, fine dei contratti a termine, pensionamenti e dimissioni volontarie). Il saldo negativo è dunque di 2.996 cessazioni.

“La prima domanda da porsi per interpretare questi dati è se essi vadano confrontati con il secondo trimestre del 2014 (cioè con 28.533 avviamenti, 31.314 cessazioni, saldo negativo -2.781) oppure con il più recente primo trimestre del 2015 (33.962 avviamenti, 27.800 cessazioni, saldo positivo 6.162)” si chiede, analizzando le cifre, Orazio Amboni dell’Ufficio Studi della CGIL di Bergamo. “Formalmente il confronto andrebbe fatto con l’anno scorso, ma nel frattempo sono intervenute due innovazioni di grande rilievo (lo sgravio contributivo per i nuovi assunti e l’entrata in vigore di alcuni decreti del Jobs Act, tra cui quello che modifica la disciplina dei licenziamenti) e, inevitabilmente, in tutti i dati si cerca un giudizio sulla utilità di quelle innovazioni al fine di rilanciare l’economia e l’occupazione, come è avvenuto in occasione della pubblicazione del recente Rapporto ISTAT sulla disoccupazione”.

“Anche tenendo conto della tradizionale tendenza stagionale al calo degli avviamenti nel secondo trimestre rispetto al primo, non c’è dubbio che i numeri siano un po’ una doccia fredda per chi si aspettava un consistente rilancio dell’occupazione” sottolinea Amboni. “Oltre al saldo negativo (-2.996) pesa anche una ripresa dei contratti a tempo determinato (46% degli avviamenti rispetto al 42,6% del primo trimestre) e un rallentamento dei contratti a tempo indeterminato (30,7% rispetto al 32,4% del primo trimestre; sempre meglio del 24,6% dell’anno scorso, ma di rallentamento si tratta). Lo slancio del primo trimestre non è proseguito nella stessa misura”.

Sempre in tema di tipologie contrattuali, secondo i dati regionali l’apprendistato continua a non decollare (2,4% degli avviamenti, contro il 2,6% del primo trimestre e il 3,6% del 2014); il lavoro a progetto perde un terzo della sua consistenza: 4,5% contro il 7,1% del primo trimestre e del 2014 (in questa riduzione ha certamente avuto un peso la prevista cancellazione di questa tipologia contrattuale); la somministrazione (lavoro interinale) cresce, seppur di poco, rispetto sia ai primi tre mesi dell’anno rispetto all’anno scorso, soprattutto nell’industria.

“Gli avviamenti crescono in tutti i settori produttivi rispetto al 2014 e calano rispetto al primo trimestre 2015; quel che preoccupa di più è il rallentamento dell’industria: nonostante l’annunciata e confermata ripresa produttiva, gli avviamenti calano del 13% rispetto al primo trimestre” conclude Amboni. “Tranne Lovere tutte le circoscrizioni dei Centri per l’Impiego registrano un rallentamento rispetto ai primi tre mesi; Trescore e Clusone anche rispetto al 2014”.

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