Riprenderà l’11 settembre il processo contro Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio.
Nella seconda udienza di venerdì 17 luglio il giudice della corte d’assise, Antonella Bertoja, ha respinto le cinque eccezioni preliminari sollevate dai legali di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Campolmi.
Le richieste riguardavano una presunta indeterminatezza del capo di imputazione del quale la difesa di Massimo Bossetti chiedeva la nullità. La corte ha invece ritenuto che il capo di imputazione fosse sufficientemente determinato. Respinta anche la richiesta di nullità della relazione del Ris dei carabinieri sul Dna di ignoto 1 che si rivelò essere poi corrispondente a quello del muratore bergamasco.
Uno dei punti di contrasto tra accusa e difesa è stata la richiesta, da parte della difesa di ammettere la testimonianza di Mohamed Fikri, il marocchino arrestato nelle fasi iniziali delle indagini ma poi risultato estraneo all’assassinio. I difensori di Bossetti avevano chiesto che fosse ammessa la testimonianza di Fikri e che venisse disposto il sequestro di un furgone nella disponibilità dell’immigrato. Una richiesta che ha visto la ferma opposizione del pm Letizia Ruggeri e che non è stata accolta dal giudice.
Il quale ha respinto anche la richiesta del pm relativa alle fatture del motel di Stezzano in cui la moglie di Bossetti, Marita Comi, sarebbe stata con un altro uomo.
Sono state poi escluse le telecamere dal processo: le riprese saranno ammesse solo nel momento della lettura della sentenza. Questo affinché non sia turbata la regolarità del dibattimento che riguarda una vicenda ‘delicata’ e l’audizione come testimoni dei familiari della vittima.
E’ stato infine fissato il calendario delle prossime udienze. A partire dall’undici settembre con le deposizioni di quindici testimoni convocati dal pm, tra cui la mamma di Yara, Maura Panarese. Una ventina in totale le udienze previste da settembre a dicembre.
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