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La testimonianza

De Ponti combatteva l’Isis “La sua è stata una scelta importante e coraggiosa”

Dopo il silenzio dei giorni scorsi dettato anche dalle condizioni di salute incerte del ragazzo, iniziano ad arrivare le prime reazioni.

Non è ancora tornato a casa Alessandro De Ponti, il 23enne di Treviglio ferito mentre attraversava illegalmente confine tra la Siria e l’Iraq. Attualmente si trova in stato di fermo a Erbil. Nel frattempo emergono nuovi dettagli sulle motivazioni che lo hanno portato sul fronte: De Ponti si è arruolato nelle Ypg, Unità di Difesa del popolo, che combattono contro i terroristi dell'Isis in Siria. Lo hanno battezzato “Haval Aram”, compagno calmo. Lo dimostra un Tweet di poco meno di un mese fa, in cui si vede il giovane bergamasco in divisa militare.

IL TWEET

Nel frattempo, dopo il silenzio dei giorni scorsi dettato anche dalle condizioni di salute incerte del ragazzo, iniziano ad arrivare le prime reazioni: “Alessandro l'ho conosciuto durante i miei giorni a Kobane – scrive su Facebook l'attivista Luigi D'Alife. In Italia ancora non si sapeva nulla che un altro compagno si fosse unito alle unità di difesa popolare Curde nella lotta di liberazione contro ISIS. Una chiacchierata di in un oretta in accademia per conoscersi e parlare, soprattutto delle motivazioni di quella scelta, che però in fondo al mio cuore conoscevo già. E' stato ferito mentre combatteva nella battaglia contro i Daesh (ISIS) in Rojava e non dai Peshmerga di Barzani al confine così come era stato riportato inizialmente dai giornali. Al momento sta bene, si trova ad Erbil (Kurdistan Iracheno) in stato di fermo per aver attraversato illegalmente il confine. Alessandro ha fatto una scelta importante, coraggiosa, partigiana.  Ha scelto da che parte stare...quella di chi resiste, lotta contro la barbarie e per la libertà! Sosteniamolo tutte e tutti! Biji Haval Aram (compagno calmo)”.

Anche il collettivo Tana Libera Tutti, di cui fa parte De Ponti, ha deciso di rompere il silenzio: “Fino ad ora non ci siamo espressi sulla questione per avere il tempo di raccogliere idee e informazioni riguardo alla sua situazione. Anche da parte dei familiari è stata espressa la volontà di mantenere il riserbo per gli stessi motivi. A breve uscirà un comunicato nel quale chiariremo la nostra posizione di forte sostegno al nostro compagno attualmente ferito e in stato di fermo ad Erbil. Depo libero e a casa subito”.

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