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I dati

Caldo record, a Bergamo boom di richieste d’aiuto e 1.309 pazienti in ospedale

Le richieste d'aiuto al 118 hanno subito un'impennata nel weekend appena trascorso, con una crescita del 20%: superano i mille gli accessi agli ospedali della provincia potenzialmente ascrivibili al caldo. Il consiglio è quello di rimanere idratanti bevendo molta acqua.

Ancora ventiquattrore di pazienza e potremo tirare un piccolo sospiro di sollievo. Entro la giornata di mercoledì – o, al più tardi, quella di giovedì – è previsto un lieve calo delle temperature in concomitanza del graduale spostamento dell’anticiclone africano: la lingua d’aria bollente virerà verso sud, portando ad un temporaneo attenuamento delle temperature nelle regioni settentrionali (nell’ordine dei 3-6 gradi).

Una magra consolazione, ma pur sempre confortante alla luce dei numerosi disagi ascrivibili al caldo che hanno caratterizzato il week-end appena trascorso. L’Areu – Azienda Regionale Emergenza e Urgenza del 118 – ha registrato un incremento delle richieste di soccorso pari al 20%, come sottolineato dal direttore responsabile Oliviero Valoti: "Le richieste d’aiuto hanno subito un’impennata significativa durante il week-end e Bergamo è risultata la seconda città in Lombardia alle spalle di Milano. Scientificamente parlando non è possibile attribuire al caldo la sola ragione dei malesseri, ma è legittimo pensare che le temperature di questi giorni rivestano un ruolo di forte corresponsabilità". 

Sempre inerenti il week-end appena trascorso sono i dati forniti dall’ospedale di Treviglio, dove 108 sono i casi di degenza potenzialmente ascrivibili al caldo; mentre 12 sono quelli di ospedalizzazione legata a caldo e disidratazione pervenuti presso la struttura di Ponte San Pietro nelle giornate di sabato e domenica.

Dallo specifico al generale, il numero degli accessi risulta comunque in aumento presso la maggior parte delle strutture ospedaliere: come quella di Treviglio – dove nel week-end del 3, 4 e 5 luglio s’è registrato un incremento del 14% rispetto a quello scorso – San Giovanni Bianco (17%) e Calcinate (8%). In calo la struttura di Romano di Lombardia (-8%). Gli accessi complessivi negli istituti presi in considerazione risultano comunque maggiori rispetto a quelli di una settimana fa: 906 contro 834.

In lieve aumento anche il numero di accessi all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove i 403 casi del 3, 4 e 5 luglio superano di poco i 380 del weekend precedente. Numeri tutto sommato ‘bassi’ – fanno sapere – probabilmente a causa del periodo di ferie e dell’efficiente lavoro svolto da Areu, che assegna i casi meno gravi ad altri istituti presenti sul territorio al fine di agevolare il lavoro di medici ed infermieri del Papa Giovanni alle prese con situazioni richiedenti maggior urgenza.

"Le fasce d’età maggiormente a rischio – spiega il dottor Valoti – sono come sempre quelle più fragili, che comprendono bambini e anziani". Il suo consiglio? Ricordarsi di bere molta acqua.

Fabio Viganò

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