Euro e austerity o grexit e Dracma? Detto così suona un po’ male, ma in fin dei conti è quello che si sta chiedendo il popolo greco, alle prese con la spinosa questione del Referendum. Una questione che affligge anche coloro che in Grecia hanno vissuto, e che ora si trovano qui, in Italia. Come Julia Andreu, proprietaria del Cafè Egeo: un piccolo e accogliente angolo di Grecia situato in via Masone 2/C a Bergamo.
Appena entrati ci presentiamo e ci vengono subito offerti del cibo e dell’acqua. "Se i nostri creditori fossero altrettanto gentili…" scherza Julia.
Ma il sorriso tramonta alla svelta, quando l’argomento passa dalle varianti del suo souvlaki (uno dei piatti tipici della tradizione greca) alla stretta attualità: "Gestisco un ristorante, mica sono un’economista… non so come ne usciremo. Quel che so, è che la situazione in Grecia è veramente difficile".
Referendum: votare ‘sì’ o votare ‘no’?
"Assolutamente ‘sì’. La Grecia non può fare a meno dell’Euro e l’Euro non può fare a meno della Grecia. Un’uscita dall’Europa isolerebbe un paese già in difficoltà e la Grecia vivrebbe anni di caos economico, sociale e finanziario. E poi le strade inesplorate, si sa, sono sempre le più pericolose…".
E per quanto riguarda Tsipras?
"Mi ricorda un po’ il vostro Premier, Matteo Renzi. Come lui sta pagando quanto di male hanno fatto i governi precedenti. Ha fatto bene a indice il referendum, non credo sia stato un modo di scaricare la patata bollente al popolo. E’ giusto che siano i cittadini a decidere. Del resto, in Grecia, la democrazia è di casa".
Fabio Viganò
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