Sono duemila i capi d’abbigliamento sequestrati dalla Guardia di finanza nell’ambito di una inchiesta della Procura di Torino su una truffa da 2 milioni di euro a case di moda come Ferrè, Lancetti e Braccialini.
I capi erano stati ordinati all’estero da una società, con falsa licenza, che, ricevuto il prodotto, ha trasferito la sede dalla Lombardia alla Campania senza pagare.
I capi venivano poi venduti sul web a prezzi del 70% inferiori a quelli del mercato. Cinque le denunce.
La Finanza, che ha effettuato l’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Alessandro Aghemo, è risalita alla filiera commerciale, che si avvaleva di procacciatori d’affari e commercianti nel settore tessile tra cui alcuni già pregiudicati.
In questo modo è stato possibile individuare i depositi della merce, a Milano e Napoli, e i punti vendita al dettaglio, a Torino, Bergamo, Cernusco sul Naviglio e Pero, dove sono stati sequestrati oltre duemila piumini e borse pronti per la vendita.
L’accusa nei confronti dei cinque denunciati è di truffa aggravata, frode in commercio e usurpazione di titoli di proprietà industriale.
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