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Il festival

Milano, Expo e non solo: due mesi a suon di jazz con il Ritmo delle Città

Nella nuova edizione si conferma la vocazione internazionale del Festival Jazz di Milano anche grazie alla fitta rete di contatti con festival stranieri tessuta negli anni dal direttore artistico Emilio Sioli.

Dopo la ricca stagione estiva dello scorso anno al castello Sforzesco, anche quest’anno parte il Ritmo delle Città, il festival jazz di Milano con un ricco cartellone che copre il periodo dal 19 maggio al 15 luglio.

E’ una rassegna che da anni si è imposta come il Festival jazz di Milano, avendo promosso artisti straordinari come Chick Corea, Brad Mehldau, Wayne Shorter, i Manhattan Transfer, tanto per citarne alcuni.

Alla ricerca di nuovi aree anche periferiche per la musica jazz, in sintonia con il Comune di Milano, da quest’anno lo spazio prescelto è il quartiere Città Studi, ed in particolare lo splendido Orto Botanico di via Golgi.

Viene confermata la vocazione internazionale del Festival, anche grazie alla fitta rete di contatti con festival stranieri tessuta negli anni dal direttore artistico Emilio Sioli. Fiore all’occhiello sono i quotatissimi partner nordici come il Festival JazzKaar di Tallin, il Festival Flame Jazz di Turku, lo Swedish Jazz Festival di Ystad, Iperborea/NordicFestival. Quest’anno inoltre ha preso il via un privilegiato asse con il Jazz Festival di Torino, che prevede un reciproco scambio di artisti e concerti, con l’intenzione di crescere verso la creazione di un Mi-To del jazz.

Si alterneranno su palcoscenici e pedane più di 200 musicisti provenienti da sette paesi europei, con grande attenzione dedicata alla promozione dei giovani.

Si comincia il 19 maggio all’auditorium di via Valvassori Peroni con l’immenso sassofonista statunitense Jerry Bergonzi e il suo Trio, per seguire il 25 maggio al Teatro Menotti un altro sassofonista statunitense Larry Schneider e arrivare al 28 maggio con uno degli appuntamenti più attesi del Festival: l’ottetto dell’alto sassofonista Steve Lehman che inaugurerà i concerti all’Orto Botanico. Con l’ultimo album Mise en Abime Lehman ha raccolto consensi unanimi e riconoscimenti sia negli Usa che in Europa giungendo a vincere ben 3 Top Jazz della prestigiosa rivista Musica Jazz, oltre ad ottenere 5 stelle su Downbeat (Usa) e disco Choc su Jazz magazine (Francia).

Si prosegue il giorno successivo sempre all’Orto Botanico con la Monday Orchestra diretta da Luca Missiti, special guest il trombettista statunitense Randy Brecker, e il 3 giugno con il progetto Siwan del pianista e compositore norvegese Jon Balke, un incontro di tre diverse concezioni musicali: musica improvvisata europea, barocca e orientale.

Il 6 giugno si conclude la prima parte della rassegna con il tributo ad Art Blakey della Torino Jazz Orchestra, con la partecipazione speciale del trombettista russo Valery Ponomarev, che per 4 anni ha militato nei mitici Jazz Messengers di Blakey.

La seconda parte di Ritmo delle Città ha come titolo il Quartiere che suona. Verranno coinvolti musicisti, associazioni e scuole di musica del quartiere e della città ad arricchire la programmazione del festival con le loro proposte.

Si parte il 9 giugno con la prima “incursione” all’Upcycle Cafè, per poi proseguire l’11 giugno ancora all’Orto Botanico con Jazz@Milano e via via una fitta serie di appuntamenti sino al 20 giugno ospitati anche dall’Osteria di Lambrate, che assicurano al progetto un’ampia diffusione del Quartiere della Musica coniato da Area M.

Il 15 giugno inizia la terza parte del Festival con il primo dei 5 Jazz Contests Internazionali, di cui 3 con artisti europei: l’incontro fra il trio del trombettista austriaco Mario Rom e quello di Rudy Manzoli. Il 17 giugno il secondo Contest con il Quincy Jones segreto che vede la collaborazione di musicisti della scena milanese e della Scuola Music Time con la big band della Scuola di Alto Perfezionamento Stravinskij di Mosca. Il 22 giugno si assiste al terzo Contest al Teatro Menotti dove The Thieves Quartet incontra il vibrafonista Mike Mainieri, ideatore dei mitici “Steps Ahead”, celebrando insieme il 35° anniversario dell’uscita del primo disco di questa storica formazione. Ospite della serata il vibrafonista Andrea Dulbecco.

Il 25 giugno un grande evento con l’Artchipel Orchestra di Ferdinando Faraò che omaggia i Soft Machine con due ospiti di eccezione: Keith e Julie Tippet.

Anche il Politecnico diventa palcoscenico: il 30 giugno per un serata tributo a Chet Baker con Massimo Popolizio e il duo del trombettista Fabrizio Bosso, assiduo frequentatore del repertorio del celebre “maudit” della scena jazz del secolo scorso.

Il 7 luglio si torna all’Orto Botanico con una travolgente rappresentazione del latin jazz di Gonzalo Rubalcaba, Horacio “El Negro” Hernandez, David Hidalgo e Josè Armando Gola per il progetto Volcan. Ultimo appuntamento nell’ambito dei Jazz Contest il 9 luglio con A Bite of Baltic Jazz, un progetto che vede sulla scena il pianista prodigio Holger Marjamaa e il suo Chamber Project da Tallin in Estonia e il Roy Assaf NY Connection Quartet da Helsinki, composto da alcuni fra i migliori esponenti del jazz finlandese.

Chiude la IX edizione del Festival la grandissima cantante Dianne Reves il 15 luglio all’Orto Botanico, dove presenterà il nuovo progetto Beautiful Life che le ha fruttato il quarto Grammy della sua pluriennale carriera.

Molti gli eventi collaterali per coinvolgere il quartiere con attività di animazione, come una serie di incontri di Yoga all’Orto Botanico, seminari di canto jazz con Hannah Svensson e i Jazz Bus Stop, momenti di musica itinerante alle fermate dei mezzi pubblici del quartiere Città Studi.

Un programma intenso, originale e di grande qualità che per due mesi coprirà Milano di musica jazz di tutte le latitudini. Per il programma dettagliato e completo vedere http://www.ilritmodellecitta.it/

Dario Guerini

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