Una petizione online per sollecitare Regione Lombardia a regolamentare in modo definitivo le sagre e le feste popolari: Confesercenti si attiva anche su questo fronte per invitare la Giunta regionale ad accelerare nella produzione di un progetto di legge come da delibera del 3 marzo scorso del Consiglio.
Delibera che rappresenta un primo passo in questa direzione, per risolvere un problema annoso che si ripresenta puntualmente con l’arrivo della bella stagione: le richieste di albergatori e ristoratori sono chiare e pressanti, chiedono in coro un intervento legislativo che possa fissare regole certe in materia di sagre.
Il nodo principale è quello relativo alla concorrenza sleale: “Chiediamo il rispetto dei medesimi adempimenti fiscali e tributari, igienico sanitari, in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e di amministrazione del personale a cui sono sottoposte le imprese. Servirebbe poi una limitazione nel numero, nella frequenza e nella durata di queste manifestazioni”.
Confesercenti e gli esercenti stessi hanno spiegato di non volere la chiusura delle sagre, che continuano a rappresentare un momento importante nella vita di una comunità e di esaltazione del cibo, in particolare quello del territorio: la loro battaglia vuole solo portare al rispetto delle normative da parte di tutti.
“In Lombardia sono decine di migliaia le sagre e le feste popolari che a vario titolo si configurano come veri e propri fattori di concorrenza sleale per le imprese della somministrazione di bevande e alimenti, specificamente bar e ristoranti – spiega Roberto Amaddeo, presidente bergamasco della Fiepet -. L’attuale situazione non è più sostenibile, occorrono programmazione, regole uguali per tutti e, soprattutto, buon senso”.
L’iniziativa di Confesercenti, sottoscrivibile all’indirizzo www.sagreinregola.it o dalla pagina facebook, è già stata recepita dalla Regione Lombardia: “La risoluzione è stata approvata a marzo in Consiglio regionale e la Giunta manderà la propria bozza entro l’estate e la questione sarà affrontata in autunno” ha commentato il consigliere regionale Mario Barboni.
Da Confesercenti Bergamo è arrivato anche l’invito alle Amministrazioni comunali a prendere in mano la questione in prima persona senza attendere le indicazioni a livello regionale: “Si potrebbe per esempio prendere stilare un calendario degli eventi – suggerisce il vicedirettore di Confesercenti Bergamo Filippo Caselli – Noi dal canto nostro vogliamo monitorare esattamente il fenomeno sul territorio”.
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