Fine della favola? Nemmeno per sogno: l’AlbinoLeffe è pronto a ripartire, anche se dovesse essere serie D. Parola di Gianfranco Andreoletti. Il patron seriano, dopo una piccola pausa di riflessione post-delusione, è tornato a parlare. Per farlo ha scelto le collonne del sito internet della società, dove ha spiegato i programmi futuri del suo giocattolo biancazurro partendo da una piccola speranza di restare ancora nel calcio professionistico: "Sicuramente presenteremo la domanda di ripescaggio – ha spiegato il presidente Andreoletti -, ma questo è un argomento che che dev’essere ancora qualificato dagli organi federali. Quando avremo più chiarezza sulle reali possibilità la società agirà. Nell’attesa, comunque, penseremo alla nuova categoria senza farci distrarre da ipotesi di non facile concretizzazione".
Il numero uno della Celeste ha anche parlato della questione stadio, di fondamentale importanza per accedere da favoriti alla griglia dei ripescaggi: "È noto che il nostro contratto è in scadenza il 30 giugno e che abbiamo presentato richiesta di rinnovo. D’altra parte – ha spiegato ancora Andreoletti – lo stadio Comunale è l’unico bergamasco che risponde alle specifiche tecniche dei campionati professionistici. La disponibilità del medesimo sarà una condizione comunque indispensabile per poter presentare domanda di ripescaggio e non ho motivo di pensare che ci venga negato. È, però, un peccato che a suo tempo l’amministrazione non abbia accolto la nostra richiesta di realizzazione di uno stadio per il calcio ‘minore’ perché oggi farebbe comodo".
"Domenica si è chiusa una stagione come peggio non poteva finire: ultimi in classifica e con l’amarezza di un’ultima gara persa con qualche rammarico. Pareva che fossimo riusciti a riprendere il bandolo della matassa che si era maledettamente ingarbugliata nella prima parte del campionato ma il filone negativo contro Giana, Torres e Lumezzane ha, prima, compromesso la speranza di una salvezza diretta e, poi, ci ha portato allo scontro diretto nell’ultima gara di campionato in casa del Pordenone. Peccato. Nell’assumermi la responsabilità piena di questa pesante retrocessione – ha continuato il presidente – ringrazio tutti, collaboratori, staff e giocatori, per l’applicazione dimostrata nel corso della stagione e auguro loro che sappiano trarre da quest’esperienza negativa uno spunto per migliorarsi ancor più e dimostrare d’essere validi giocatori come ho sempre pensato che fossero. Entro la fine della prossima settimana si terrà un’assemblea dei soci AlbinoLeffe e in quella sede decideremo quale sarà il percorso futuro più appropriato per la nostra società".
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